Miranda: "Sono diventato un calciatore per una promessa fatta a mia madre"

Calcio
(Getty)

Il difensore dell'Inter racconta sul sito ufficiale della Federcalcio brasiliana un complicato inizio di carriera: "Mio fratello era un sostegno fondamentale per la nostra famiglia. Dopo la sua morte, ho promesso a mia madre che sarei diventato un calciatore professionista"

MIRANDA: "LA COPA AMERICA UNA MOTIVAZIONE IN PIU'"

BRASILE, NEYMAR INFORTUNATO: SALTA LA COPA AMERICA

È diventato calciatore per una promessa fatta alla mamma. Parola di Joao Miranda, difensore dell'Inter che ha raccontato sul sito ufficiale della nazionale brasiliana i complicati inizi nel mondo del calcio e un'adolescenza vissuta in una famiglia umile. Miranda, classe 1984, aveva poco più di 10 anni quando la vita lo mise davanti a una prova importante: pensare al futuro dopo la morte del fratello, un lutto che ha segnato tutta la sua famiglia. "Mio fratello ci ha sempre aiutato con tutto, era quello con lo stipendio più alto a casa, manteneva la famiglia e per noi la sua scomparsa è stata un duro colpo" è il racconto di Miranda. Che ricorda la garanzia data a sua madre: "Le dissi: ‘Tranquilla, mamma, diventerò un calciatore professionista e ti aiuterò'. Così è stato". Promessa mantenuta, come le 56 presenze con la maglia del Brasile e 639 partite giocate nel calcio professionistico tra Coritiba, Sochaux, San Paolo, Atletico Madrid e Inter. Grazie al cammino nel mondo del calcio, Miranda ha dato una mano concreta a sua madre e ai suoi fratelli.

Anche nel ruolo ricoperto in campo, il difensore centrale si è ispirato al fratello scomparso: "Tutto ha avuto inizio quando abbiamo perso lui, mi sono concentrato sulla promessa fatta a mia madre – le parole del giocatore – lei risparmiava i soldi ogni mese per costruire la casa e la prima cosa che ho fatto con lo stipendio da giocatore è stato proprio aiutarla con la casa. Poi ho comprato casa per i miei fratelli, poter dare stabilità economica alla mia famiglia è una soddisfazione che non ha prezzo". Merito di una carriera che gli ha permesso di vincere 10 trofei, con la Copa America 2019 nel mirino. La dedica in caso di conquista del trofeo continentale è già stabilita: "Sarà per mio fratello, la mia famiglia di Paranavaí che è sempre stata dalla mia parte e mi ha supportato nei momenti difficili del passato e poi anche per mia moglie e i miei due figli, Sarah e l’altro figlio in arrivo. Vincere questa competizione mi permetterebbe di coronare lo straordinario momento che sto vivendo".