La Federazione nazionale ha stabilito che per i prossimi quattro anni le giocatrici guadagneranno lo stesso stipendio dei colleghi uomini per le partite giocate con la maglia della Nazionale. Tutele anche per giorni di vacanza, assicurazione sanitaria e gravi infortuni
STATUS PRO PER IL CALCIO FEMMINILE, IN ITALIA SI PUNTA AL 2020
Svolta per il calcio finlandese. La Federazione ha infatti firmato un accordo che stabilisce la parità salariale tra la Nazionale maschile e quella femminile. Secondo l'intesa raggiunta, per i prossimi 4 anni le giocatrici incasseranno dalla federazione lo stesso stipendio dei colleghi uomini per le partite giocate con la maglia della Nazionale della Finlandia. Le principali tutele riguardano stesse condizioni per salario minimo, giorni di vacanza, assicurazione sanitaria e mantenimento dello stipendio in caso di gravi infortuni che comportino un lungo periodo di stop
Finlandia, parità salariale tra calciatori e calciatrici: "Ora cerchiamo investitori"
Tra i promotori dell'equiparazione contrattuale tra uomini e donne, per quanto riguarda i tesserati che vestono la maglia della Finlandia, c'è stato il presidente della Federcalcio finlandese, Ari Lathi, che ha evidenziato le possibilità che il provvedimento apre nella ricerca di investitori e sponsor: "Speriamo che il nostro esempio possa ispirare anche i media, i partner e i sostenitori a investire nel calcio femminile - le sue parole - vogliamo dar vita allo sviluppo di una società più responsabile ed equa". Soddisfazione è stata espressa su Twitter anche dal capitano della nazionale femminile, Tinja-Riikka Korpela, che gioca nell'Everton: "Oltre ai nostri sogni e obiettivi comuni, ora stiamo anche condividendo le formule contrattuali con le squadre nazionali maschili"
In Italia: il 2020 può essere l'anno buono
Tra i grandi club del calcio europeo, il primo a sposare in pieno l'equiparazione contrattuale dei propri tesserati, uomini e donne, è stato l'Ajax a luglio. In Italia, invece, dopo gli ottimi risultati della Nazionale femminile ai Mondiali 2019, con le ragazze allenate da Milena Bertolini in grado di entrare nell'elenco delle prime otto al mondo, la Figc ha assunto un impegno concreto: dal 1° luglio 2020 lo status delle calciatrici cambierà, raggiungendo quel professionismo a lungo invocato. Un tema affrontato più volte in estate dal numero uno della Figc Gabriele Gravina: "Dovremo difenderlo e valorizzarlo - la sua tesi - dobbiamo gettare le basi perché a queste ragazze sia consentito il salto di qualità che meritano". Un passo da fare con entusiasmo e attenzione al tempo stesso, creando i presupposti per espandere il movimento femminile, tenendo però conto anche dell’impatto che un cambio di status provocherebbe sul sistema.