Guerra Ucraina, Fonseca: "Mi sono nascosto in un bunker con la mia famiglia"

il racconto

L'ex allenatore della Roma è tornato sui momenti vissuti in Ucraina prima di lasciare il Paese: "Ho sentito le bombe nella notte e ho capito che dovevamo andarcene, ma il traffico era completamente bloccato. Così abbiamo passato giorno e notte in un bunker. Gli ucraini stanno combattendo da eroi, dobbiamo fare qualcosa per salvarli o moriranno tutti"

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Negli scorsi giorni è riuscito a lasciare Kiev e a raggiungere il Portogallo, adesso Paulo Fonseca ricorda i momenti drammatici vissuti in Ucraina dopo lo scoppio della guerra. Intervistato da Sky Sports UK, l'ex allenatore della Roma ha ripercorso quegli attimi tremendi: "Alle 4:30 ho sentito le bombe e mi sono svegliato - il racconto di Fonseca -, sono salito all'ultimo piano e da lì era chiarissimo che fossero delle bombe. Ho chiamato mia moglie, ero molto spaventato. Poi sono arrivate altre bombe, credo cinque o sei. Così ho detto alla mia famiglia di metterci in macchina e abbiamo provato a lasciare Kiev, ma quando sono arrivato in strada mi sono reso conto che era impossibile, il traffico era completamente bloccato. Ci siamo fermati e ci siamo chiesti cosa fare, era chiaro che non potessimo rimanere lì. Siamo andati in hotel, c'era un bunker e siamo rimasti notte e giorno là".

"Ucraini eroi, dobbiamo salvarli"

"L'ambasciata portoghese mi ha detto che avremmo potuto prendere la macchina il giorno successivo e superare il confine - ha proseguito Fonseca -, così ci siamo messi in viaggio e lo abiamo fatto senza sosta. Abbiamo passato ore e ore nel traffico, percorrendo anche soltanto cinque chilometri in un'ora. Durante il viaggio abbiamo sentito molte volte gli allarmi. Mi sono sentito più sicuro solo quando siamo arrivati alla frontiera". Infine un pensiero per l'Ucraina, Paese nel quale l'allenatore ha vissuto anche dopo aver allenato lo Shakhtar Donetsk: "Non so cosa si possa fare di più, ma non è abbastanza per salvare queste persone. Gli ucraini sono eroi, stanno combattendo e non si meritano tutto questo. Dobbiamo fare di più oppure moriranno tutti".

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