Dalla "Mano de Dios" a Byron Moreno: leggende "Mondiali" senza la Var

Calcio

Domenico Motisi

Combo

I Mondiali di calcio hanno sempre regalato episodi arbitrali che sono rimasti nella storia: il primo gol di Maradona all’Inghilterra nel 1986 e l’incredibile Corea del Sud – Italia nel 2002 sono soltanto due tra gli eventi più celebri che non sarebbero stati tali se fosse esistita la moviola in campo. Ecco gli errori più famosi che oggi non verrebbero più commessi 

Dare un giudizio definitivo dopo appena una giornata di campionato è un po’ prematuro, per quanto visto finora, però, la Var sembra funzionare: in diverse partite è stata utilizzata questa nuova tecnologia che ha effettivamente aiutato il direttore di gara a prendere una decisione corretta. L’utilizzo del Video Assistant Referee in Italia e in altri Paesi è già una svolta storica, non è perfetta e ha diversi margini di miglioramento ma l’obiettivo è quello di portare una Var impeccabile al Mondiale del 2018. Eppure proprio la Coppa del Mondo è stata in passato teatro di errori arbitrali dai quali sono poi nate delle vere e proprie leggende: dalla prossima edizione - si spera - non ci saranno più sviste colossali e pazienza se in futuro non avremo altre "Mano de Dios" o nuovi Byron Moreno da raccontare.

Maradona - "La Mano de Dios" 1986

È forse l’episodio più famoso nella storia dei Mondiali. Dal gol di mano di Diego Armando Maradona, poi ribattezzato "La Mano de Dios", sono stati tratti libri, canzoni, film e trasmissioni televisive. Una rete leggendaria, scorretta sì, ma che in quel momento per il "Diez" e per tutto il popolo argentino rappresentava non soltanto l’1-0 in un quarto di finale contro l’Inghilterra, ma una punizione "divina" nei confronti di una nazione che appena quattro anni prima aveva combattuto contro i sudamericani la guerra delle Falkland. "Venite ad abbracciarmi o l’arbitro non convaliderà il gol", lo stesso Maradona dichiarerà qualche anno più tardi che anche i suoi compagni erano increduli dopo il gesto di Diego, convinti che da lì a poco il tunisino Ali Bin Nasser avrebbe annullato la rete. Invece non se ne accorse commettendo l’errore più celebre nella storia del calcio. Errore che oggi non si potrebbe più commettere: in pochi secondi il Var avviserebbe l’arbitro dell’irregolarità e verrebbe annullata la rete con tanto di ammonizione per l’autore della scorrettezza. Se nel 2018 in Russia Leo Messi vorrà imitare Maradona, dovrà copiare il secondo gol del "Pibe" in quel quarto di finale, quello – altrettanto celebre – in cui scartò l’intera squadra avversaria prima di depositare la palla in rete.

 

Rigore di Sensini su Voeller - Finale Mondiale Italia 1990

Il calcio dà, il calcio toglie. L’Argentina di Maradona nel 1986 partì proprio dalla "Mano de Dios" per poi vincere anche la semifinale contro il Belgio e la finale contro la Germania. Esattamente quattro anni dopo, in Italia, argentini e tedeschi si ritrovano a contendersi ancora una volta la Coppa del Mondo. Mancavano sei minuti al termine del match quando Rudi Voeller entra in area dopo uno stop non perfetto, Nestor Sensini interviene in scivolata contrastando il centravanti in maniera dura ma regolare, il direttore di gara - il messicano Codesal – non ha dubbi: rigore. Dal dischetto Andreas Brehme non sbaglia e consegna il Mondiale alla Germania tra le proteste e le lacrime di Maradona e compagni. Con la Var, l’arbitro avrebbe visto che non c’è contatto falloso tra Sensini e Voeller e chissà come sarebbe finita quella finale.

Gomitata di Tassotti a Luis Enrique - Italia vs Spagna 1994

Con il senno di poi, per l’Italia e per lo stesso Mauro Tassotti, forse sarebbe stato meglio che l’arbitro avesse visto tutto. È l’ultimo dei tre minuti di recupero concessi dall’arbitro ungherese Puhl nel quarto di finale tra Italia e Spagna, gli azzurri hanno appena segnato il 2-1 grazie a Roberto Baggio, Tassotti stende con una gomitata Luis Enrique in piena area di rigore: penalty netto ma il direttore di gara non si accorge del fallo. Lo spagnolo resta a terra sanguinante e quando si rialza per protestare la partita è già finita. Dopo quell’episodio, Tassotti verrà squalificato per otto giornate (è la prima prova Tv della storia) mentre l’Italia perderà la finale dopo i famosi rigori alle stelle di Baresi e Baggio a Pasadena. Avesse avuto la Var a disposizione, l’arbitro sarebbe stato avvertito della gomitata, avrebbe espulso Tassotti e assegnato il rigore alle furie rosse. Come sarebbe finita non si sa, ma considerate le otto giornate al terzino e la finale persa in quel modo…

Byron Moreno - Corea del Sud vs Italia 2002

In Italia è lo scandalo per eccellenza: la direzione di gara dell’ecuadoregno Byron Moreno durante ottavi di finale tra Corea del Sud e Italia ai Mondiali del 2002 è tutt’ora un ricordo amaramente indelebile nella memoria di tutti i tifosi. Impossibile quantificare gli errori del sudamericano in quella partita ma volendo selezionare soltanto uno di quelli che oggi potrebbero essere evitati grazie all’ausilio della Var, ricordiamo il rigore non concesso a Francesco Totti nei tempi supplementari sul risultato di 1-1. Il numero 10 viene palesemente atterrato dal difensore avversario, Moreno non solo non fischia il rigore, considera simulazione la caduta dell’attaccante romano e lo espelle per doppia ammonizione. Ancora più evidenti, se possibile, gli errori che hanno favorito la Corea ai quarti di finale contro la Spagna in un Mondiale che se avesse avuto la Var avrebbe visto i padroni di casa - giunti fino alle semifinali - eliminati già agli ottavi.

Rigore su Fabio Grosso - Italia vs Australia 2006

Se nel 2002 la Var ci avrebbe portati a giocare i quarti di finale contro la Spagna, nel 2006 avrebbe potuto impedirci di giocare quelli contro l’Ucraina. Nel match contro l’Australia, infatti, nasce la "leggenda" di Fabio Grosso che si procura (con un po' di astuzia) il calcio di rigore poi trasformato da Totti. L’ex terzino del Palermo sarà decisivo anche in semifinale e segnerà l’ultimo rigore contro la Francia in finale ma senza quel penalty forse sarebbe andato tutto diversamente. A poco serve sapere (e probabilmente non ci interessa neppure) che se fosse esistita la Var nel 2006 e se l’arbitro avesse dato un’occhiata più attenta al contrasto tra Grosso e Neill, si sarebbe accorto che il rigore concesso non era poi così solare, tutt’altro. Era il minuto 93 e Totti fece urlare tutti gli italiani, il resto è storia e - Var o non Var - a noi va bene così.

Mano di Thierry Henry - Francia vs Irlanda 2009

Non si tratta di una partita di un Mondiale ma Francia - Irlanda valeva proprio la qualificazione a quello di Sudafrica 2010 e l’incredibile errore della terna arbitrale in una match così importante ha dato il là alle sperimentazioni che sono poi culminate con la decisione di istituire la Var. Dopo la beffa del 2002 quando la sua Italia venne eliminata dalla Corea in maniera a dir poco discutibile, ancora una volta è Giovanni Trapattoni a pagare una clamorosa svista, stavolta sulla panchina dell’Irlanda. Il fallo di mano con cui Thierry Henry si aggiusta la palla prima di servire Gallas che insacca a porta vuota è stato visto da tutti i gli 80 mila spettatori dello Stade de France, tutti tranne che avrebbe dovuto accorgersene per primo: arbitro e guardalinee. La Fifa si è successivamente scusata con la federazione irlandese e avrebbe addirittura pagato un risarcimento per il danno procurato ma al Mondiale ci andò la Francia.

Testata di Zidane - Italia vs Francia 2006

Il primo caso di Var? La terna argentina guidata da Helizondo non lo ammetterà mai ma i francesi tuttora recriminano non tanto sul fatto in sé ma su come questo episodio sia arrivato agli occhi dell’arbitro. La testata di Zidane a Materazzi contende alla "Mano de Dios" di Maradona lo scettro di momento scorretto più famoso nella storia dei Mondiali ma con una differenza: al povero Ali Bin Nasser nessuno disse che l’argentino aveva segnato con il pugno, a Helizondo, invece, qualcuno ha riferito che Zidane aveva steso Materazzi con una testata. Piccolo dettaglio, non se n’era accorto neppure il guardalinee, unica persona che avrebbe potuto avvisare l’arbitro sull’accaduto. Chi fu dunque la "spia" in quella notte di Berlino? Se l’arbitro e i guardalinee in un primo momento non avevano visto nulla, è possibile che qualcuno con un monitor davanti abbia avvertito il direttore di gara sulla clamorosa testata del capitano francese? Helizondo ha dichiarato a fine carriera che fu il quarto uomo - lo spagnolo Medina Cantalejo - a dire di aver visto tutto e segnalare l’espulsione via auricolare. In Francia sostengono che il quarto ufficiale ha sì visto tutto ma non in diretta. Se ci fu o meno un monitor ad aiutare la terna non lo scopriremo mai, ma forse, in maniera non proprio ufficiale, il 9 luglio 2006 è nata la Var.