Crisi o rivali più forti? Juve, Real, Chelsea e Monaco: i campioni in carica inseguono

Calcio

Domenico Motisi

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In Europa, nessun detentore del titolo si trova in vetta alla classifica. I bianconeri, gli uomini di Zidane, ma anche i campioni di Francia e d'Inghilterra dovranno rimontare per confermare il successo della passata stagione. Benfica, Spartak Mosca, Besiktas e Feyenoord non fanno eccezione

Vincere è difficile, confermarsi ancora di più. Sarà banale, ma mai come in questa stagione una delle frasi fatte più ripetute nel mondo del pallone si sta rivelando azzeccata. In quattro dei cinque campionati europei più importanti – Italia, Spagna, Francia e Inghilterra – i campioni in carica si ritrovano ad inseguire. La stagione è ancora lunghissima e c’è modo e modo di non essere in vetta ma i fatti dicono che Juventus, Real Madrid, Monaco e Chelsea dovranno fare gli straordinari per ricucire lo scudetto sulla maglia. L’eccezione è rappresentata dal Bayern, unica tra queste big ad aver cambiato allenatore.

La Juve c’è ma Inter e Napoli volano

Con 28 punti sui 33 disponibili, è difficile rimproverare qualcosa alla Juventus di Allegri. Lo scorso anno, dopo l’undicesima giornata, i bianconeri avevano un punto in meno rispetto alla stagione in corso ma erano primi con quattro punti di vantaggio sulla Roma. Il veri problemi dei campioni d’Italia si chiamano Napoli e Inter. I campani hanno ottenuto dieci vittorie e un pareggio totalizzando 33 punti, i nerazzurri li inseguono a quota 29. Se proprio si vuole trovare una pecca in un inizio di stagione comunque più che positivo, va sottolineato che – a differenza dei campionati scorsi – la Juventus sta subendo qualche gol in più, ma è altrettanto vero che Allegri è già stato capace di rimonte ben più difficili. Dunque, se i campioni in carica della Serie A non guardano tutti dall’alto è merito degli avversari più che demerito proprio.

Real Madrid, la Liga parla catalano

Se il Real Madrid non è in testa – o comunque in lotta ravvicinata con chi guida la classifica – la colpa è soprattutto sua. A differenza degli avversari di Cardiff, i blancos della stagione 2017-18 appaiono irriconoscibili. Sono sei le vittorie, due i pareggi e già due le sconfitte in dieci partite. Lo scorso anno soltanto in tre occasioni Zidane e i suoi erano stati battuti nell'intera Liga. A complicare ulteriormente la situazione e allontanare i campioni in carica dalla vetta ci sono altri due fattori: il primo si chiama Barcellona, che con nove vittorie e un pareggio è già a quota 28, il secondo porta il nome di Cristiano Ronaldo, che – complice una squalifica – ha segnato soltanto un gol fino a questo momento, mentre il rivale Messi viaggia a 13 reti. Se le distanze dovessero restare invariate fino al Clásico del 23 dicembre, non è difficile intuire che quel match potrebbe già essere decisivo.

Conte e il suo Chelsea, s’è rotto qualcosa?

In pochi si aspettavano la vittoria di Conte con il suo Chelsea nella scorsa Premier League, ancora meno sono quelli che avrebbero pronosticato i nove punti di distacco dal Manchester City (capolista con 28 punti) dopo sole dieci giornate di questo campionato. Una distanza non incolmabile ma certamente significativa, considerando che la squadra di Guardiola ha segnato 35 gol subendone appena 6, rispettivamente 17 in più e 4 in meno rispetto ai campioni d’Inghilterra in carica. Conte e i suoi hanno già perso tre partite (nella scorsa stagione furono cinque in totale), ma al di là del confronto con i numeri del passato, la sensazione è quella del 2016-17 sia stata una vera impresa e che in questo primo tratto di stagione l'allenatore italiano stia pagando una rosa inferiore rispetto a quella delle squadre che lo precedono. Il tempo darà modo di smentire queste prime impressioni ma lo stesso Conte s’era più volte lamentato del mercato estivo.

Monaco, confermarsi sarebbe un miracolo

Vinci un campionato contro ogni pronostico, vendi i migliori calciatori della tua rosa - il più forte dei quali va proprio alla diretta concorrente che avrebbe dovuto vincere a mani basse quel titolo che gli hai sollevato in faccia –, quegli stessi rivali oltre a soffiarti Mbappé acquistano Neymar per la cifra record di 220 milioni di euro. Alla luce di tutto ciò, quante sono le possibilità di confermarsi campioni? Poche, quasi nulle. Il Monaco, però, ci sta provando. Non è primo in classifica ma non è poi così lontano dal Paris Saint Germain capolista che con i suoi 29 punti in 11 partite precede i detentori del titolo a quota 25. Difficile pensare che a fine stagione saranno nuovamente Jardim e Radamel Falcao a trionfare ma se ciò dovesse succedere più che di impresa si tratterebbe di miracolo.

Spartak, Besiktas, Feyenoord, Benfica: inseguono anche loro

Non soltanto i campionati top, anche in quelli meno blasonati si conferma la singolare statistica di questa stagione che vede i detentori del titolo lontani dalla vetta. In Russia, lo Spartak Mosca di Carrera che lo scorso anno vinse con 69 punti, sette in più del Cska, adesso è sesto dopo 15 giornate a 10 punti dalla Lokomotiv a quota 32. In Turchia, il Besiktas s’è aggiudicato lo scorso campionato con 77 punti, oggi è terzo a quota 18 e con 5 punti di ritardo dal Galatasaray alla decima giornata. In Olanda, il Feyenoord campione con 82 punti nella stagione 2016-17 adesso è sesto a dieci punti dal Psv dopo dieci giornate. Infine, in Portogallo, il Benfica, che lo scorso anno si è aggiudicato il suo quarto titolo consecutivo con sei punti di vantaggio sul Porto, in questo momento è terzo a cinque lunghezze proprio dai dragoni.