Un calcio alla guerra: 1914, la "Tregua di Natale"

Calcio
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Per "Tregua di Natale" si intende il "cessate il fuoco" non ufficiale avvenuto nei giorni attorno al Natale del 1914 sul fronte occidentale della prima guerra mondiale. Soldati inglesi e tedeschi festeggiarono assieme giocando anche a pallone. Ecco una delle testimonianze dirette di uno dei protagonisti

Diversi saggi, un lungometraggio, testimonianze dirette (poche), racconti e leggende (tante). Parliamo della “Tregua di Natale”, quanto accaduto nella notte di Natale del 1914, nelle trincee delle Fiandre. I soldati inglesi e tedeschi uscirono allo scoperto per celebrare la festa assieme. E, si dice, fra un brindisi e l’altro, si giocò anche a pallone. Non fu una decisione dei comandanti, anzi. Gli Stati Maggiori inglese e tedesco fecero di tutto per tenere nascosto l’accaduto. Ma, da quanto emerso da alcuni archivi militari in Europa sembra che “la tregua di Natale” si sia protratta anche per più giorni.

"Joeux Noel" ("Merry Christmas" nella versione Internazionale) ha vinto il Leone d'Oro al Festival del cinema di Berlino

 

Questa una preziosissima testimonianza diretta, riportata da lagrandeguerra.net: la lettera di un soldato inglese alla sorella:

"Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l'avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia! "Le prime battaglie hanno fatto tanti morti, che entrambe le parti si sono trincerate, in attesa dei rincalzi. Sicché per lo più siamo rimasti nelle trincee ad aspettare. Ma che attesa tremenda! Ci aspettiamo ogni momento che un obice d'artiglieria ci cada addosso, ammazzando e mutilando uomini. E di giorno non osiamo alzare la testa fuori dalla terra, per paura del cecchino… Con tutto questo, non potevamo fare a meno di provare curiosità per i soldati tedeschi di fronte noi. Dopo tutto affrontano gli stessi nostri pericoli, e anche loro sguazzano nello stesso fango. E la loro trincea è solo cinquanta metri davanti a noi… Ovviamente li odiamo quando uccidono i nostri compagni.

Ma altre volte scherziamo su di loro e sentiamo di avere qualcosa in comune. Quando la sera è scesa sulla vigilia, la sparatoria ha smesso interamente. Il nostro primo silenzio totale da mesi! Speravamo che promettesse una festa tranquilla, ma non ci contavamo… Di colpo un camerata mi scuote e mi grida: Vieni a vedere! Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia. Non ho mai creduto di poter vedere una cosa più strana e più commovente. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d'occhio. Che cos'è?, ho chiesto al compagno, e John ha risposto: 'alberi di Natale!'. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini. E poi abbiamo sentito le loro voci che si levavano in una canzone: ' stille nacht, heilige nacht…'. Il canto in Inghilterra non lo conosciamo, ma John lo conosce e l'ha tradotto: 'notte silente, notte santa'. Non ho mai sentito un canto più bello e più significativo in quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, gli uomini nella nostra trincea hanno applaudito. Sì, soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui… Per la verità non eravamo bravi a cantare come i tedeschi, con le loro belle armonie. Ma hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato un'altra... A cui noi abbiamo risposto… E questa volta si sono uniti al nostro coro, cantando la stessa canzone, ma in latino: 'adeste fideles…'… Inglesi e tedeschi che s'intonano in coro attraverso la terra di nessuno! Non potevo pensare niente di più stupefacente, ma quello che è avvenuto dopo lo è stato di più. 'Inglesi, uscite fuori!', li abbiamo sentiti gridare, 'voi non spara, noi non spara!'. Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: 'venite fuori voi!'. Con nostro stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto. Uno di loro ha detto: 'Manda ufficiale per parlamentare'. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche altri l'hanno fatto - ma il capitano ha gridato 'non sparate!'. Poi s'è arrampicato fuori dalla trincea ed è andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano è tornato, con un sigaro tedesco in bocca! Alcuni di noi sono usciti anch'essi e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzate poche ore prima. Abbiamo acceso un gran falò e noi tutti attorno, inglesi in kaki e tedeschi in grigio…
Siccome si faceva tardi abbiamo cantato insieme qualche altra canzone attorno al falò. Poi ci siamo separati con la promessa di rincontraci l'indomani, e magari organizzare una partita di calcio”.

Si racconta che quella partita, organizzata nella “terra di nessuno” (ovvero quei 50 metri fra le due trincee inglese e tedesca) finì 3-2 per i tedeschi. Le porte erano formate dai giacconi e dagli elmetti dei soldati, mentre il campo era delimitato dai tanti tifosi improvvisati, tutti quei soldati rimasti a guardare in un misto di incredulità e gioia.

L’11 Dicembre 2014, l’allora presidente Uefa Michel Platini inaugurò a Ploegsteert un monumento in memoria a quei calciatori-soldati che, 100 anni prima, avevano deciso di regalarsi un Natale di festa.