È morto Vittorio Zucconi, grande tifoso del Milan e appassionato di calcio

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Giornalista e cronista, si è spento all'età di 74 anni nella sua casa di Washington. Grande appassionato di calcio, era tifoso milanista e da giovane aveva anche allenato... al fianco di Silvio Berlusconi

Il giornalista Vittorio Zucconi, 74 anni, è morto nella sua casa di Washington dopo una lunga malattia. Ne ha dato notizia 'Repubblica' in apertura sul proprio sito con un articolo dal titolo "l'uomo che viveva il giornalismo". Cronista e scrittore, Zucconi è stato corrispondente dagli Stati Uniti per 'Repubblica' e direttore del sito e di Radio Capital.

Originario di Bastiglia (provincia di Modena), figlio di Guglielmo Zucconi, giornalista (fu direttore della Domenica del Corriere e del Giorno) e deputato della Democrazia Cristiana, e fratello di Guido; ha scritto per La Stampa, il Corriere della Sera, La Repubblica. Primo giornalista italiano di un grande quotidiano inviato come corrispondente a Tokyo (idea di Giorgio Fattori che dirigeva all'epoca la Stampa), è stato corrispondente da Bruxelles quando l'Europa era ancora in formazione, da Mosca durante la guerra fredda, da Parigi, da Washington, per la durata di sei presidenti, un trentennio.

Il Milan nel cuore

Giornalista e scrittore, ma anche grande appassionato di calcio e tifoso milanista: il club rossonero l'ha ricordato con un tweet come un "grande uomo di comunicazione" che "ha sempre avuto lo sport e il Milan nel cuore".

Una fede nata "per caso", come raccontava lui stesso, quando all'età di sei anni un amico di famiglia lo accompagnò a San Siro per un Milan-Atalanta facendogli giurare che da quel momento in poi avrebbe tifato per i rossoneri. Fede e promessa mantenute per tutta la vita.

Quando allenava con Silvio Berlusconi

Tra le storie curiose della sua vita, anche quella che lo vide addirittura "vice" di Silvio Berlusconi quando l'ex presidente del Milan, giovanissimo, allenava l'Edilnord, squadra del collegio Opus Dei "Torrescalla" a cui lui aveva portato lo sponsor, Edilnord, appunto. A raccontarlo, nel suo libro "Il calcio in testa", è proprio Zucconi, ricordando come il precedente allenatore - niente meno che Marcello Dell'Utri - fosse stato "esonerato" da Berlusconi perché "non gli piaceva il gioco difensivista della squadra".

Siamo nella prima metà degli Anni Sessanta e nella Torrescalla-Edilnord giocano Paolo Berlusconi (punta centrale, «Segnava caterve di gol», ha sempre detto di lui il Cavaliere) e Fedele Confalonieri, oltre a Guido Zucconi, fratello di Vittorio che faceva il vice-allenatore.