IL PROCESSO. Inutile il ritorno di Milito, Eto'o si è fermato da tre partite, la difesa si sgretola con un soffio. Dopo il ko nel derby, il triste primato di Leo: mai nessuna vittoria casalinga in Champions. Che sta succedendo? FOTO, VIDEO E FORUM
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I gol della Champions da Sky Sport
Riguarda lo speciale derby Milan-Inter
Ora c'è anche Milito, ma l'Inter non c'è più. 19 gol subiti in 9 partite di Champions, 8 in 4 giorni che allontanano scudetto ed Europa a una distanza da rimonte impossibili. Una stagione in rincorsa ha tolto fiato, energie, idee. L'autogol di Ranocchia e la seconda espulsione di Chivu dopo quella nel derby sono i tasselli che completano un quadro inquietante per una squadra che aveva anche toccato il top dell'entusiasmo in 26'' con l'invenzione meravigliosa di Stankovic: gradino verso il punto più alto della serata, lì dove ancora una volta l'aveva portata il Principe, titolare 61 giorni dopo, dopo 76 giorni ancora a segno.
L'abbraccio al preparatore Stefano Rapetti che l'ha seguito per i due mesi difficili della stagione più sfortunata poteva essere il segnale di un passato pronto a tornare. Ma se l'attacco ha lui, Eto'o si è fermato da tre partite, la difesa si sgretola con un soffio: ad ogni azione dello Schalke un pericolo. E dopo le sviste gravi di Julio Cesar contro il Bayern è tutta l'organizzazione del reparto a non funzionare, troppo debole per ambire a grandi traguardi. Quelli che un anno fa erano completati da Milito, ma costruiti da Sameul e Lucio. Rispetto alla partita contro il Milan, Leonardo ha anche provato a rendere l'Inter meno vulnerabile con un centrocampista in più.
Neppure questo è bastato a tenere corta la squadra. E neppure il tentativo di rimanere uniti comunque salva l'Inter dal disastro. Perdere si può, essere sconfitti dalla squadra più debole tra le avversarie possibili può anche capitare, ma prendere 5 gol e crollare in una confusione totale no, non è da campioni d'Europa.
Non c'è ancora stata una vittoria casalinga in Champions per Leonardo: aveva portato l'Inter a credere ancora di poter vincere tutto, ora la guarda rischiare fortemente di non stringere nulla. Eppure quel che c'è ancora è il grazie dei tifosi. Nonostante tutto.
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Ora c'è anche Milito, ma l'Inter non c'è più. 19 gol subiti in 9 partite di Champions, 8 in 4 giorni che allontanano scudetto ed Europa a una distanza da rimonte impossibili. Una stagione in rincorsa ha tolto fiato, energie, idee. L'autogol di Ranocchia e la seconda espulsione di Chivu dopo quella nel derby sono i tasselli che completano un quadro inquietante per una squadra che aveva anche toccato il top dell'entusiasmo in 26'' con l'invenzione meravigliosa di Stankovic: gradino verso il punto più alto della serata, lì dove ancora una volta l'aveva portata il Principe, titolare 61 giorni dopo, dopo 76 giorni ancora a segno.
L'abbraccio al preparatore Stefano Rapetti che l'ha seguito per i due mesi difficili della stagione più sfortunata poteva essere il segnale di un passato pronto a tornare. Ma se l'attacco ha lui, Eto'o si è fermato da tre partite, la difesa si sgretola con un soffio: ad ogni azione dello Schalke un pericolo. E dopo le sviste gravi di Julio Cesar contro il Bayern è tutta l'organizzazione del reparto a non funzionare, troppo debole per ambire a grandi traguardi. Quelli che un anno fa erano completati da Milito, ma costruiti da Sameul e Lucio. Rispetto alla partita contro il Milan, Leonardo ha anche provato a rendere l'Inter meno vulnerabile con un centrocampista in più.
Neppure questo è bastato a tenere corta la squadra. E neppure il tentativo di rimanere uniti comunque salva l'Inter dal disastro. Perdere si può, essere sconfitti dalla squadra più debole tra le avversarie possibili può anche capitare, ma prendere 5 gol e crollare in una confusione totale no, non è da campioni d'Europa.
Non c'è ancora stata una vittoria casalinga in Champions per Leonardo: aveva portato l'Inter a credere ancora di poter vincere tutto, ora la guarda rischiare fortemente di non stringere nulla. Eppure quel che c'è ancora è il grazie dei tifosi. Nonostante tutto.
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