Bayern qualificato senza brividi. Arsenal, l'1-1 non basta

Champions League
Schweinsteiger segna il vantaggio bavarese, vanificato dall'1-1 di Podolski (Foto Getty)
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Dopo il 2-0 incassato all'Emirates, nel ritorno degli ottavi di finale ai Gunners non riesce l'impresa all'Allianz Arena. Esorcizzati gli spettri londinesi della scorsa edizione. Apre Schweinsteger, rimedia l'ex Podolski: bavaresi ai quarti

BAYERN MONACO-ARSENAL 1-1
54' Schweinsteiger (B), 57' Podolski (A)

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Alla vigilia si parlava di mission impossible e tale si è rivelata. Sul campo del Bayern Monaco, campione d’Europa in carica e leader inarrestabile della Bundesliga, all’Arsenal di Wenger non è riuscita l’impresa in Baviera dopo lo smacco del match d’andata. Arduo rimontare lo 0-2 dell’Emirates, addirittura proibitivo sognare una rimonta all’Allianz Arena contro una delle favorite alla Champions League. L’1-1 finale, maturato tra il 54’ ed il 57’, non è nemmeno parente del 2-0 di 12 mesi fa, quando Giroud e Koscielny nel ritorno degli ottavi di finale inquietarono i bavaresi di Heynckes futuri vincitori della manifestazione. I tedeschi raggiungono i quarti di finale con merito ed organizzazione, ma soprattutto senza brividi.

Arsenal, undici arrembante - Nonostante il vantaggio maturato all’andata, Guardiola non bada a conservare la qualificazione schierando il consolidato 4-2-3-1: alle spalle di Mandzukic trovano posto Robben, Gotze e Ribery. In panchina sia Toni Kroos sia Thomas Muller, giustizieri dell’Arsenal all’Emirates. L’Arsenal va invece all’assalto con un solo mediano (Arteta) e ben quattro giocatori alle spalle di Giroud: Oxlade-Chamberlain e Podolski sugli esterni, Ozil e Cazorla incursori per vie centrali.

Predominio bavarese
- In avvio Schweinsteger tenta la sorte dalla distanza senza fortuna, prima del cartellino giallo a Dante che gli costerà la sosta forzata nell’andata dei quarti di finale. La manovra avvolgente dei bavaresi costringe i londinesi ad una difesa affannosa ma efficace, sebbene la supremazia territoriale sia prerogativa degli uomini di Guardiola. Prima della mezz’ora l’arbitro Moen annulla un gol di Martinez per leggero offside, mentre Giroud costringe Neuer all’intervento plastico. Il pressing incessante del Bayern non produce azioni degne di nota, ma soffoca sul nascere qualsivoglia iniziativa degli uomini di Wenger. Ad un passo dall’intervallo Fabianski nega a Gotze il gol del vantaggio.

Botta e risposta in avvio - Alla ripresa delle ostilità Ozil, apparso fuori forma come nelle ultime uscite, lascia il campo in luogo di Rosicky. Non basta all’Arsenal in ginocchio, al 55’: offensiva di Ribery che serve un indisturbato Schweinsteger, libero di controllare e battere Fabianski. Il gol scuote l’Arsenal che trova il pareggio tre giri di lancette più tardi con Podolski, ex dell’incontro, che beffa Lahm e l’incolpevole Neuer. Squillo che non trova seguito, anzi, è la squadra di Guardiola a sfiorare il nuovo vantaggio con Mandzukic prima e Robben poi. Prima del fischio finale il neoentrato Muller spreca allo scadere un penalty, neutralizzato da Fabianski. Prodezza vana e tardiva per alimentare un’impresa contro la corazzata di Guardiola.