Caos Torino, "E' stata una bravata": due ragazzi avrebbero ammesso

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Secondo i sospetti della Digos, all'origine del panico scatenatosi sabato sera in piazza San Carlo ci sarebbe una bravata di un ragazzo a torso nudo, colto dalle telecamere in atteggiamenti strani. Ascoltato in Questura avrebbe ammesso insieme a un amico

Una bravata. L'ipotesi che prende corpo alla Procura di Torino conferisce i contorni dell'assurdo alla paura che ha avvolto piazza San Carlo a pochi minuti dalla fine di Juventus-Real Madrid. I sospetti della Digos si sarebbero immediatamente concentrati sullo strano comportamento di un ragazzo colto da alcuni filmati nell'epicentro della zona in cui si è scatenato il panico. A braccia aperte, quasi ad evocare la posizione dei kamikaze prima di un attacco. O, secondo un'altra lettura, nell'atteggiamento di chi cerca di rimediare a un danno appenna generato. Una ragazza cerca di portarlo via, qualcun altro gli si avvicina quasi a mostrarne la natura innocua. 

Avrebbe già confessato

Secondo alcune indiscrezioni avrebbe già confessato insieme a un amico di essersi reso protagonista di una bravata, ma ancora non è chiaro se abbia accompagnato i gesti con frasi terrorizzanti e se sia stato l'unica causa del panico. Quel che resta certo è il bilancio: 1527 persone hanno avuto bisogno di medicazioni, 8 sono state ricoverate in codice rosso: fra questi una ragazza di 27 anni, una donna di 64 e un bambino di appena 7. Tutti e tre in terapia intensiva, in sedazione profonda e respirazione assistita: per loro i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

In ospedale anche Marotta

Nel pomeriggio prima il sindaco Chiara Appendino, poi il Presidente federale Carlo Tavecchio accompagnato dal Direttore Generale della Juventus Beppe Marotta hanno voluto far visita alle persone rimaste ferite e alle loro famiglie. Ma intanto restano interrogativi e polemiche sulle misure preventive, sull'adeguatezza delle vie di fuga, sulla presenza confermata da molti testimoni di rivenditori non autorizzati di birre in bottiglia. E sono stati proprio i cocci di vetro a ferire la maggior parte dei tifosi bianconeri caduti a terra in quell'onda umana ingovernabile. Un'onda terribile che potrebbe essere stata scatenata da un'imperdonabile leggerezza e che, ritirandosi, ha lasciato una scia di ansia e interrogativi