Il Pipita non segna dal 9 settembre. L’argentino sta attraversando un momento no, certificato dall’esclusione dal primo minuto nel derby contro il Torino. Il 9 bianconero da quando è in Italia già in altre occasioni ha vissuto un’astinenza simile. Poi ne è sempre uscito. A suon di gol
Il digiuno sottoporta di Gonzalo Higuain fa sempre notizia. Il Pipita è sinonimo di gol. Ne ha sempre fatti tanti. Prima con la maglia del Real Madrid, poi con quella del Napoli, ora con quella della Juventus. Per questo motivo, quando l’argentino non segna per qualche partita di fila, la cosa fa scalpore e diventa un argomento di cui parlare e discutere. Come sta avvenendo in questi giorni. "Non c'è un caso Higuain, il gol arriverà se non ci pensa", ha detto Massimiliano Allegri accarezzando il suo fuoriclasse. Il Pipita è reduce da un inizio di stagione in chiaroscuro, complice una forma fisica non ancora al top. Gol al Cagliari alla prima giornata e replica contro il Chievo Verona alla terza. Ma dopo questi due squilli, alla casella reti realizzate compare il numero zero. Per questo motivo, l’argentino sarà l’osservato speciale nel secondo turno di Champions che la Juve giocherà in casa contro i greci dell’Olympiacos e in cui sarà schierato dal primo minuto. Tutti si aspettano una sua risposta. Il 9 bianconero, finora, è rimasto a bocca asciutta al Camp Nou contro il Barcellona e contro Sassuolo, Fiorentina e Torino in campionato. Il gol manca dal 9 settembre. Non solo. Allegri, nel derby di sabato scorso, al Pipita ha preferito Mario Mandzukic come punta centrale, dando a Gonzalo la guida dell’attacco per soli 9' nel finale di gara. Ma basta questo per parlare di un’involuzione dell’argentino? Ovviamente no. Lo dice la ragione, lo confermano i numeri riferiti al recente passato. Da quando è in Italia, già in altre occasioni Higuain, come tutti, ha attraversato momenti no o presunti tali in cui è rimasto lontano dal gol per periodi lunghi, almeno per quelli che sono i suoi standard. E la curiosità è che quando ha poi deciso di uscirne, lo ha sempre fatto in modo fragoroso, segnando doppiette e, in un caso, addirittura una tripletta, come a voler rispondere con i fatti ai critici e a chi lo aveva messo in discussione.
Un novembre difficile. Ma solo in campionato
Partiamo dall'inizo dell'avventura italiana di Higuain. Nel suo anno di esordio al Napoli, nel 2013-14, il Pipita per tutto il mese di novembre rimane lontano dal gol. Almeno in campionato, perché in Champions si fa sentire con una doppietta al Marsiglia in casa nella fase a gironi. In Italia, invece, quattro turni senza esultare contro Fiorentina, Catania, Juventus e Parma. Un mese senza reti in campionato. Poi, il ritorno. Contro la Lazio. Con una doppietta nella vittoria per 4-2 dei biancocelesti all’Olimpico il 2 dicembre 2013.
Mal di A. Poi la tripletta
Nel suo secondo anno con la maglia azzurra il Pipita fatica un po’ ad ingranare. Higuain attraversa un momento di calo ad inizio stagione. Ma non in campo internazionale, dove il piede dell’argentino è caldo: gol all’Athletic Bilbao negli amari preliminari di Champions League ad agosto e contro Sparta Praga e Slovan Bratislava nel girone di Europa League. In campionato, invece, resta a secco dalla prima alla settima giornata, lasciando a Callejon e Insigne l’incombenza di sopperire alle sue mancanze. Higuain si fa vedere in fase realizzativa per la prima volta solo all’ottavo turno. Al San Paolo arriva l’Hellas Verona e il Pipita fa una tripletta nel 6-2 finale.
Mini-digiuno bianconero
Lo scorso anno Higuain, al debutto con la maglia della Juventus dopo le 36 reti in altrettante partite di campionato con il Napoli nella stagione precedente, è stato in due occasioni lontano dal gol. La prima volta in autunno. Il Pipita segna alla sua ex squadra all’11a giornata e al Lione (1-1) in Champions il 2 novembre. Ma dopo aver firmato il pari in casa dei francesi arriva un mini-digiuno. Il suo nome non campare nel tabellino dei marcatori nelle gare contro Chievo, Pescara, Genoa ed Atalanta. Poi, a dicembre, il Pipita torna in sé: il 7 segna nel 2-1 alla Dinamo Zagabria in Champions. L’11 rifila una doppietta al Toro nel derby.
Stop e doppietta al Chievo
A metà girone di ritorno dello scorso campionato, l'argentino ha un altro breve periodo di stop sottoporta a cavallo tra i mesi di febbraio e marzo. Higuain firma il 4-1 della Juve al Palermo e poi rallenta. Nessuna rete contro Empoli, Udinese, Milan, Sampdoria e Napoli. Cinque turni senza segnare. In compenso, lavora molto per la squadra. Però per uno come lui, abituato a vivere per la gioia e l’ebbrezza del gol, non può bastare. Un problema? Nemmeno per sogno, perché il digiuno non arriva a sei giornate. L’8 aprile Higuain regola il Chievo con una doppietta e si rimette in carreggiata, fino a toccare quota 24 a fine stagione.
Sotto con i greci
Ora davanti ad Higuain c’è l’Olympiacos, che è reduce, nelle ultime ore, dal cambio di allenatore. Non c'è dubbio che per l'argentino sia un’occasione da sfruttare. Non solo per lui, ma anche per la squadra. I bianconeri, dopo il sonoro 3-0 subito in casa del Barcellona lo scorso 12 settembre, devono rialzarsi. E' un imperativo. La Juve all'Allianz Stadium ha assoluto bisogno dei tre punti. E il 9 bianconero è smanioso di dimostrare che lui è sempre il Pipita.