La partita di Kovacevic: simbolo dell'Olympiacos, con la Juve nel cuore

Champions League
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Due stagioni in bianconero, 26 gol per lasciare un dolce ricordo ai tifosi nonostante la presenza di Del Piero e Inzaghi. Poi il passaggio alla Lazio, senza lasciare il segno. Il ritorno a San Sebastian, l'approdo in Grecia e il gol dell'ex della beffa. Quindi il ritiro e la nuova vita da dirigente: Olympiacos-Juventus è anche la partita di Darko Kovacevic

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Olympiacos-Juventus è la sua partita. E’ il filo conduttore tra Torino e Atene, passando per Roma e San Sebastian. Sono le tappe più importanti della carriera di Darko Kovacevic, attaccante dai due volti durante la sua esperienza italiana, che oggi è un dirigente della squadra greca. I bianconeri si giocheranno domani la qualificazione agli ottavi di finale, in una sfida ormai divenuta consueta in ambito europeo. Sarà la dodicesima volta, infatti, che Juve e Olympiacos si troveranno l’una di fronte all’altra. Lo score è tutto a favore della squadra di Allegri, che ha vinto sette volte, contro le due dei greci e i due pareggi. Kovacevic fu assoluto protagonista di un doppio confronto, quello del 1999/2000 in Coppa UEFA, quando il serbo andò a segno sia ad Atene (vittoria dei bianconeri 1-3, segna il secondo gol) che a Torino (sconfitta 1-2). Un percorso europeo che però si interromperà al turno successivo, contro il Celta Vigo, ma che basterà comunque al giocatore per conquistare il titolo di capocannoniere della competizione.

Kovacevic in Italia

E’ senz’altro con la Juventus che Kovacevic dà il meglio di sé. I bianconeri lo prelevano dalla Real Sociedad per arricchire un parco attaccanti già di livello con Del Piero e Filippo Inzaghi. Il trasferimento è importante, da oltre 35 miliardi di lire. Viste le caratteristiche così diverse rispetto ai compagni di reparto, specialmente per le sue doti aeree, il serbo riuscirà comunque a trovare spazio e ad essere determinante per la squadra, chiudendo i due anni in bianconero con 26 reti a referto. Nel 2001, infatti, è protagonista di una delle trattative più clamorose dell’estate: lui passa alla Lazio (con 25 miliardi), mentre alla Juventus arriva Marcelo Salas. La separazione lascia qualche scoria, come Kovacevic dirà durante la sua presentazione in conferenza stampa. Sinisa Mihajlovic ne tesse le lodi, ma l’impatto dell’attaccante serbo non sarà memorabile. Sarebbe dovuto essere l’erede del Matador cileno, sarebbe dovuto diventare uno dei punti fermi del nuovo corso biancoceleste, ma invece non sarà nulla di tutto questo. Le tante difficoltà della Lazio contribuiscono alle sue personali, per questo deciderà poi di fare ritorno alla Real Sociedad nella sessione invernale di calciomercato.

La carriera

Kovacevic, classe 1973, inizia la sua carriera di calciatore con il Proleter Zrenjianin. Giocherà poi con la Stella Rossa, lo Sheffield Wednesday e la Real Sociedad, prima di passare alla Juventus. Una volta rientrato a San Sebastian, ritrova i gol, la serenità e la stabilità. Insieme a Nihat diventa una delle coppie d’attacco più insidiose della Liga. Dopo cinque stagioni con i baschi, nel 2007 approda all’Olympiacos. I greci partecipano alla Champions League e nel girone sono sorteggiati con Lazio, Werder Brema e Real Madrid. Gli spagnoli conquistano il primato nel girone e proprio contro i biancocelesti si gioca per il secondo posto e la qualificazione agli ottavi. Ironia della sorte, Kovacevic subentra dalla panchina e sigla il gol che elimina la Lazio di Delio Rossi dalla competizione.

Il ritiro prematuro

Nel gennaio 2009, Kovacevic è costretto ad interrompere la sua attività agonistica. Un’operazione d’urgenza di angioplastica evidenzia seri problemi cardiaci, più precisamente di ipertensione arteriosa. Per questo, per il serbo non ci sono alternative, se non quella del ritiro. L’Olympiacos, grato all’attaccante per il suo contributo, gli offre un posto da dirigente, che il serbo accetta. Diventa così il capo degli osservatori del club greco, mansioni che poi sono state estese nell’ambito del calciomercato.

“Juve nel cuore”

Nonostante i primi dissapori dopo la cessione, Darko Kovacevic è rimasto legato ai colori bianconeri. “E’ una squadra che porto nel cuore. Se passeranno il girone, lotteranno fino alla fine con le solite big per la vittoria finale, tiferò per loro. Ma martedì voglio batterli” ha detto in un’intervista recente a Tuttosport. Il dirigente dell’Olympiacos si è espresso sugli attuali attaccanti della Juve: “Higuain e Dybala sono fortissimi, ma ho un debole per Mandzukic. Che comunque resta un centravanti, non un esterno”.