Champions, Juventus: qualificarsi dopo il 2-2 in casa è un'impresa per pochi

Champions League

Fabrizio Moretto

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Solo cinque volte la squadra che ha giocato in casa l'andata, terminata 2-2, è poi riuscita a ribaltare il pronostico e qualificarsi. Il precedente che incoraggia i bianconeri è quello di Milan-Bayern Monaco del 2007, mentre i bianconeri sfiorarono soltanto l'impresa contro i tedeschi due stagioni fa

La Juventus ieri ha sprecato una grande occasione, buttando al vento il doppio vantaggio maturato dopo neanche dieci minuti con la doppietta di Higuain. Alla fine il Tottenham è riuscito a riequilibrare la situazione e portare a casa il 2-2. Un risultato per cui gli inglesi avrebbero firmato già alla vigilia, figurarsi dopo l'inizio tutto in salita del match. Ora i bianconeri sono costretti a vincere la sfida di ritorno a Wembley per conquistare il pass per i quarti di finale. Gli altri risultati infatti la condannerebbero all'eliminazione, a meno che la squadra di Allegri non riesca a pareggiare segnando almeno 3 reti. Un'impresa di per sé molto complicata, resa ancora più difficile dalle statistiche sulle precedenti partite d'andata, della fase eliminatoria della Champions, terminate 2-2. Dal 1967-68 infatti, quando ancora la competizione era denominata Coppa dei Campioni e la regola dei gol in trasferta era stata appena introdotta, in 29 casi la gara di andata si è conclusa in parità con due reti segnate a testa. In questi 29 precedenti solo 5 volte la squadra che aveva disputato il match di andata in casa è poi riuscita a qualificarsi. La prima situazione capitò proprio nell'anno del debutto della nuova normativa che raddoppiava il valore delle reti segnate fuori casa. Nei sedicesimi di finale l'Olympiacos Nicosia pareggiò 2-2 con Sarajevo che poi volò agli ottavi grazie al 3-1 interno nella gara di ritorno. Stesso epilogo nel turno successivo, dove il Real Madrid spazzò via l'Hvidovre con un netto 4-1 dopo il pareggio maturato in Danimarca. Dopo sei tentativi andati a vuoto, il primo club a riuscire nell'impresa fu il Borussia Moenchengladbach. I tedeschi, nella stagione 76-77, pareggiarono per 2-2 davanti ai propri tifosi l'andata dei quarti di finale contro il Bruges. La squadra, guidata allora da Udo Lattek, vinse 1-0 il ritorno in Belgio grazie al gol nei minuti finali di Hannes e avanzò al turno successivo, prima di arrendersi in finale al Liverpool. Due anni dopo toccò invece al Brno recuperare lo svantaggio. I cechi vinsero il ritorno in casa dell'Ujpest 2-0, conquistando l'accesso al turno successivo. Ai quarti il Brno si ritrovò di nuovo davanti alla stessa situazione. Pareggò infatti 2-2 l'andata in Repubblica Ceca contro il Wisla Cracovia, ma questa volta l'impresa non riuscì. Il ritorno infatti si concluse con il punteggio di 1-1 che qualificò i polacchi in virtù dei gol in trasferta.

Il successo del Milan in Baviera

Il terzo miracolo porta invece al nome dei Celtic. Nei sedicesimi di finale della stagione 82-83 gli scozzesi furono capaci di vincere 2-1 all'Amsterdam Arena contro l'Ajax e passare il turno nonostante il pareggio dell'andata. Tra le cinque formazioni in grado di qualificarsi dopo un 2-2 interno nel match d'andata c'è anche un'italiana e il precedente è di quelli che fanno sognare i tifosi bianconeri. Nel 2006-07 infatti, il Milan venne fermato in casa dal Bayern Monaco. Ai rossoneri non bastò né il gol di Pirlo, con un colpo di testa a scavalcare il portiere Rensing, né il nuovo vantaggio siglato da Kakà su calcio di rigore. In entrambe le occasioni infatti, fu il difensore van Buyten a riportare in equilibrio il punteggio. Al ritorno i tedeschi partirono da favoriti, ma non fecero i conti con una super prestazione del Milan. La squadra di Ancelotti chiuse la pratica con un micidiale uno-due intorno alla mezz'ora, con protagonista assoluto Clarence Seedorf. Il centrocampista olandese portò avanti i suoi con un tiro angolato poco fuori l'area di rigore poi, con un geniale colpo di tacco, servì quattro minuti dopo a Inzaghi la palla del 2-0. I rossoneri conquistarono la semifinale e alla fine riuscirono a vincere la Champions, la 7^ della loro storia, battendo in finale il Liverpool e riscattando la clamorosa sconfitta subita ai rigori due anni prima. L'ultima squadra infine che è riuscita a qualificarsi al turno successivo dopo il 2-2 casalingo dell'andata è stato il Manchester United nella stagone 2008-09, vale a dire ben 9 anni fa. I Red Devils affrontarono il Porto e, dopo il pari registrato all'Old Trafford, vinsero 1-0 in casa dei portoghesi grazie al gol di Cristiano Ronaldo, volando in semifinale e perdendo poi l'ultimo atto contro il Barcellona nella finale giocata all'Olimpico di Roma. La stessa squadra portoghese agli ottavi aveva invece difeso il pareggio esterno con gol, raccolto in casa dell'Atletico Madrid, guadagnandosi la sfida con lo United grazie allo 0-0 del ritorno. 

Gli ultimi casi e il precedente Douglas Costa

Dal 2010 ad oggi solo 5 incontri d'andata della fase ad eliminazione diretta si sono conclusi sul 2-2 e per due volte ha visto coinvolti Psg e Barcellona. In nessuno di questi però la squadra che ha poi giocato la gara di ritorno in trasferta è riuscita mai a qualificarsi. Nel 2010, grazie a un poker di Messi, il Barça stese 4-1 l'Arsenal dopo il pari dell'Emirates, dove alla doppietta di Ibrahimovic avevano risposto Walcott e Fabregas. Nel 2012-13, contro i parigini, fu invece sufficiente l'1-1 del Camp Nou. Nella stessa stagione, ma agli ottavi di finale, il Borussia Dortmund vinse la sfida di ritorno contro lo Shakhtar Donetsk 3-0, dopo aver pareggiato in Ucraina. Chi andò a segno per lo Shakhtar nel 2-2 dell'andata? Douglas Costa, oggi giocatore della Juventus. I bianconeri sfiorarono l'impresa nel 2015-16 contro il Bayern Monaco. In panchina c'era già Allegri e i suoi giocatori, dopo il 2-2 allo Stadium, disputarono una grandissima partita in casa dei tedeschi, portandosi sul doppio vantaggio nel primo tempo. Nella seconda frazione di gioco però la squadra bianconera crollò e subì il ritorno dei bavaresi che pareggiarono al 90' e poi fecero loro la qualificazione ai supplementari, chiudendo la sfida sul 4-2. L'ultimo tentativo, anch'esso andato a vuoto, si è registrato nel turno successivo della stessa edizione, quando il Manchester City pareggiò l'andata al Parco dei Principi e poi conquistò la vittoria al ritorno contro il Psg con la rete di De Bruyne.

    

Il doppio caso dell'Inter

Oltre al Milan e alla Juve solo due volte una formazione italiana ha pareggiato 2-2 il match d'andata di Champions nella fase a eliiminazione diretta. In entrambi casi si è trattata dell'Inter che una volta è riuscita a sfruttare il fattore casa e nell'altra è stata eliminata. Nel 2005-06 i nerazzurri pareggiarono in rimonta la prima gara degli ottavi sul campo dell'Ajax per 2-2: ai gol di Huntelaar (passato poi anche al Milan) e Rosales risposero nella ripresa Stankovic e Cruz. Fu poi lo stesso centrocampista serbo a decidere la sfida di ritorno disputata in casa e a regalare il pass per i quarti ai suoi. Non andò così bene invece l'anno successivo, lo stesso che vide i cugini rossoneri vincere a Monaco di Baviera e alzare la Champions. L'Inter di Mancini si fece fermare a San Siro dal Valencia che, con le reti di Villa prima e David Silva poi, rese vani i vantaggi siglati da Cambiasso e Maicon. Tutti tranne Silva in seguito hanno inserito una Champions nel proprio palmares, ma quella volta a uscire fuori dalla competizione furono i nerazzurri che, in terra spagnola, non riuscirono ad andare oltre lo 0-0. La sfida si concluse con una mega rissa che coinvolse quasi tutti i protagonisti in campo e che ancora oggi affiora nella mente dei tifosi. Per la Juventus quindi non sarà impresa da poco ottenere la qualificazione ai quarti.