Juan Jesus e la febbre da Champions: "Roma in semifinale non per caso, con il Liverpool sarà bellissimo"

Champions League
Juan Jesus, difensore della Roma (getty)

Il difensore giallorosso a una settimana dalla semifinale di Champions: "Non ci siamo arrivati col paracadute, abbiamo dato il massimo. I tifosi sono la nostra arma in più". Sabato la Spal: "Serve vincere, Lazio e Inter non mollano"

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È il momento della Roma: la Champions League chiama. Da una parte il campionato, con la sfida serrata contro Lazio e Inter per un posto nelle prime quattro della classifica, dall’altra una storica semifinale da giocare contro il Liverpool, lontana ormai neppure una settimana. A parlare del clima che respira in casa giallorossa è stato Juan Jesus, nel suo miglior momento di forma da quando è in Italia: “Abbiamo fatto del nostro meglio per arrivare in semifinale - ha spiegato il brasiliano in esclusiva a Sky Sport - E non è successo per caso. Non siamo caduti lì dal paracadute, ma ci sono state grandi prestazioni. Col Liverpool sarà una bellissima doppia sfida”. E i tifosi sono pronti a invadere l’Olimpico: “Questo è importante, il sostegno dei tifosi è bellissimo, abbiamo visto col Barcellona cosa ci possono dare in termini di spinta. Dobbiamo fare del nostro meglio per portarli con noi, è una motivazione in più. Mi chiedono i biglietti anche sui social, ma non ho più nulla (ride, ndr). Anche se non dovessero comprare i biglietti so che saranno tutti lì a sostenerci”.

"Spal? Dobbiamo vincere. Ecco perchè gioco bene"

Prima del Liverpool ci sarà però il match con la Spal, chiave per la corsa europea dei giallorossi in campionato: “La Spal è una grande squadra, chi gioca lì va in difficoltà - ha continuato Juan Jesus - Sono abituati a giocare chiusi e i loro tifosi spingono tanto, ma noi dobbiamo fare la nostra gara. Il campionato è da giocare, Lazio e Inter non mollano: dobbiamo fare questa sequenza di vittorie perché alla fine arriverà terzo chi ha giocato meglio, e noi non possiamo mollarlo”. Sul suo momento, infine: “Cerco sempre di fare il mio meglio, ho giocato anche terzino. Do sempre il massimo per la squadra e i compagni mi aiutano. Mi alleno sempre con grandi giocatori, non è un caso se faccio bene. L’allenatore dà sempre un aiuto, ma il merito è di tutto il gruppo. Io poi mi sono fatto trovare pronto, quando c’è stato bisogno di me ho saputo gestire le opportunità”, ha concluso.