Roma-Liverpool, nessun incidente nella notte di Champions League: che eleganza l'omaggio a Salah

Champions League
L'omaggio social della Roma all'ex Momo Salah (foto Twitter @OfficialASRoma)

All'Olimpico la semifinale di Champions è stata una perfetta serata di sport, nel segno dell'eleganza. Nessun disordine fuori dallo stadio, nonostante la grande paura dopo quanto accaduto a Liverpool. Poi la parola al campo e il grande agonismo nella rimonta sfiorata. Infine ecco l'omaggio social per l'ex Salah: "Fa male essere usciti, ma tu in finale ci sarai: in bocca al lupo Momo!"

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Classe. E testa alta, anche nella sconfitta che poi - in realtà - è stata una vittoria. Non capita a tutti di segnare sei gol nelle semifinali di Champions e uscire. Non capita di rimontare, ancora una volta, uno svantaggio enorme e arrivare a un passo dalla seconda impresa storica. Ma quello che ha fatto la Roma all’Olimpico contro il Liverpool va anche oltre al calcio giocato, e una semifinale raggiunta per la seconda volta nella storia che mancava da oltre trent’anni. Perché quella di Roma in Champions è stata anche e soprattutto una notte di sport, e di bellezza. Una grande bellezza. Senza incidenti fuori dallo stadio, dopo tutto quanto accaduto a Liverpool a distanza di una settimana. Nel rispetto dell’ordine pubblico grazie ad un lavoro perfetto nel garantire la sicurezza agli oltre 60mila giunti allo stadio. Dunque la partita, i gol e un Liverpool in finale. E che classe anche nel congedo con il grande ex Momo Salah, stranamente più spento del solito all’Olimpico, ma già mattatore assoluto nell’andata, dove i Reds si erano quasi già totalmente guadagnati la finalissima di Kiev. “Fa male vedere che il nostro sogno sia finito, ma tu ci sarai con i tuoi nuovi colori. Imbocca al lupo per la finale Momo Salah!” - è stato il post pubblicato dai profili social giallorossi, in cui l'egiziano veste per metà la vecchia maglia della Roma, e per l'altra metà quella rossa di Liverpool. Insieme ai due hashtag dei club: Forza Roma e You’ll Never Walk Alone.

Nessun disordine

Si erano tutti radunati a Villa Borghese i tifosi del Liverpool prima della partita, seguendo quanto raccomandato dai due club e da quanto deciso nel tutelare l’ordine pubblico del match. In piazzale della Canestre il punto di raccolta dei Reds non ha subito incidenti, con diversi mezzi blindati e agenti di polizia a presidiare la zona. Da lì sono poi partiti gli shuttle che hanno portato i tifosi inglesi verso l’Olimpico, con rigorose perquisizioni. Dunque la partita e - come fa sapere la Questura di Roma - “nessun petardo o fumogeno è stato esploso ne sono stati esposti striscioni non autorizzati” nell’arco dei novanta minuti. Una costante presenza delle forze dell’ordine ha garantito inoltre la sicurezza generale anche al termine della partita, con un deflusso regolare e senza intoppi. Gli unici problemi sono stati arginati senza difficoltà: due tifosi del Liverpool accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale sono stati arrestati dalla guardia di Finanza. Un tifoso di origini maltesi, un altro tifoso del Liverpool di origine tedesca, un cittadino russo e un italiano hanno provato a scavalcare i cancelli per entrare, ma sono stati tutti fermati e denunciati dalla Digos per oltraggio e violazione del regolamento dello stadio. In più, fermati anche un bagarino fuori dall’Olimpico e un altro cittadino romano, con precedenti, per minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale. Episodi che non hanno certamente segnato una serata perfetta sul piano dell’ordine pubblico.

Tutti con Momo

È stata così una serata di sport totale, fuori dal campo così però come anche dentro al campo. Grazie soprattutto alla voglia di rimontare, e di raggiungere la finalissima di Kiev. La Roma non ha mollato, mai, a dispetto di uno svantaggio (0-1 e 1-2) che avrebbe tagliato le gambe a molti. Il 4-2 finale, seppur senza nemmeno il tempo di toccare il pallone per tentare un ultimo assalto, sa di beffa. Eppure gli applausi, le strette di mano e quel post social dedicato a Salah sono indizi che remano tutti verso una prova certa, anzi, tre: fair play, valori ed eleganza. Ora toccherà proprio a Momo Salah riscrivere la storia, e probabilmente molti tifosi giallorossi sapranno già per chi fare il tifo nella finalissima di Kiev.