Marko Livaja ci ricasca: calcio a Lazovic, espulso dopo Aek-Vidi. In arrivo la squalifica

Champions League

Gesto di follia di Marko Livaja alla fine della partita tra il suo Aek Atene e il Vidi. Dopo l'1-1 finale e la conseguente qualificazione dei greci, è nato un alterco tra le due squadre e l'attaccante croato si è reso protagonista di un brutto gesto, prendendo prima a spintoni Danko Lazovic, dandogli poi un calcio in pieno petto. Tutto sotto gli occhi di un assistente di gara. Livaja è stato prontamente espulso dall'arbitro Marciniak. Un comportamento che probabilmente gli causerà qualche giornata di squalifica

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Marko Livaja ci ricasca. L’ex attaccante dell’Inter, oggi all’AEK Atene, è stato espulso dopo il fischio finale della sfida contro gli ungheresi del MOL Vidi, che ha consegnato nelle mani della squadra allenata da Marinos Ouzounidis il pass per la prossima Champions League. Nonostante il grande risultato raggiunto, la qualificazione a una fase a gironi prestigiosissima, il centravanti croato ha deciso di non darsi ai festeggiamenti nell’immediato post partita, ma è stato protagonista di una zuffa, che ha coinvolto anche Niklas Hult (AEK) e il serbo Darko Lazovic (Vidi). Decisivo per la sua espulsione il calcio al petto rifilato allo stesso Lazovic, proprio davanti agli occhi dell’arbitro Marciniak, intento a placare gli animi. Un gesto, questo, che ora potrebbe costare a Livaja una squalifica dolorosa: a quanto risulta, infatti, il classe 1993 dovrebbe essere sospeso per almeno tre partite europee.

Livaja, dall’Inter alla Grecia. E quei “colpi di testa”…

La carriera di Marko Livaja, per come era cominciata, sembrava poter prendere tutta un’altra piega. L’esordio nell’Inter da giovanissimo - il 2 agosto 2012, in Europa League contro l’Hajduk Spalato - aveva fatto presagire la possibilità che potesse avere un grande futuro davanti a sé, ma così non è stato. Passato dopo poco tempo all’Atalanta, il classe 1993 si è fatto riconoscere da subito per qualche “colpo di testa” di troppo. Come quando, durante un allenamento, si rese protagonista di un pugno a Radovanovic, fatto che costrinse Colantuono e la società a sospenderlo. L’addio all’Italia, con il passaggio al Rubin Kazan, non hanno poi migliorato le cose, soprattutto calcisticament: prestazioni in discesa e sempre meno spazio a disposizione. Così all’Empoli, così al Las Palmas. All’AEK Atene, nell’ultima stagione, qualche avvisaglia di un possibile rilancio: campionato vinto e 10 gol segnati in 40 presenze. Il rosso ricevuto durante la sfida con il MOL Vidi, però, potrebbe ancora una volta frenare la sua crescita.