Champions League, Karius non dimentica: "Sergio Ramos non si è mai scusato"

Champions League

In prestito biennale al Besiktas, l'ex portiere del Liverpool ha raccontato alla Bild la sua versione sulla maledetta finale di Kiev: "Nello sport bisogna superare le delusioni, nessuno saprà mai quanto i miei errori siano stati dettati dallo scontro con Ramos". Così sul capitano del Real Madrid: “Non so se mi abbia fatto male di proposito, di sicuro non mi ha mai chiesto scusa"

KARIUS, DEBUTTO DA INCUBO CON IL BESIKTAS

KARIUS: "LE PAPERE IN FINALE? L'INFORTUNIO MI CONDIZIONÒ"

Quasi quattro mesi più tardi, la finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid continua a restare d’attualità. Vuoi per l’ennesimo trionfo dei Blancos (il 3° di fila) ad archiviare l’era inimitabile di Zidane in panchina e di Cristiano Ronaldo in campo, due fattori per un gruppo ripartito con Lopetegui e una nuova impronta di squadra. Naturalmente c’è il rovescio della medaglia, trattasi dello sfortunato Loris Karius dall’incredibile doppio errore nella partita più importante della stagione. Superfluo rievocare le papere sui gol di Benzema e Bale, autore quest’ultimo della meravigliosa rovesciata che valeva il provvisorio 2-1: solo l’unico episodio che ha "scagionato" il 25enne tedesco, divenuto oggetto dell’ironia su scala mondiale a causa delle due imperdonabili amnesie a Kiev. "Una serata storta può capitare", ha ripetuto Karius in riferimento agli errori commessi: certo è che la maledetta serata contro il Real, complice l’arrivo di Alisson dalla Roma, ha contribuito alla sua cessione in prestito biennale al Besiktas. Doveroso soffermarsi su quel colpo ricevuto da Sergio Ramos prima della topica su Benzema, scontro che aveva evidenziato una commozione cerebrale come da diagnosi. Concetti sui quali è tornato l’ex Mainz attraverso un’intervista concessa alla Bild, parole che confermano quanto i 90 minuti di Kiev siano stati da lui superati.

"Ritengo di aver ottenuto un grande risultato giocando la finale - ha raccontato Karius -, non permetto a nessuno di rovinarmi quel traguardo. L’ultima stagione è stata memorabile dall’epilogo sfortunato, tuttavia nello sport bisogna superare le delusioni: non posso passare la vita a pensare al passato. E poi non sono molti i portieri tedeschi che possono dire di aver giocato una finale di Champions League". L’attuale numero 1 del Besiktas, tre presenze stagionali tra campionato ed Europa League, si è pronunciato pure sul contatto con Ramos dando rilevanza all’accaduto: "Nessuno saprà mai quanto i miei errori siano collegati all’infortunio che ho subìto. Non è una giustificazione, solo una spiegazione. Non so se Sergio Ramos, che non mi ha mai chiesto scusa, mi abbia fatto male di proposito. Questo lo sa solo lui, ma non è importante saperlo. Gli esami ai quali mi sono sottoposto dimostrano che avevo un deficit visivo: in condizioni normali errori così non me li spiego". Ebbene, sull’ultima affermazione non concorda una larga fetta del popolo del web particolarmente feroce nei suoi confronti nelle settimane successive alla finale di Champions. In chiusura Karius ha spiegato la scelta di salutare Klopp e partire per la Turchia: "Ho scelto il Besiktas perché volevo una nuova sfida, ho giocato in Bundesliga e in Premier League. Alla mia età ho bisogno di giocare con continuità: adesso ho l’occasione di far parte di un altro club di grande tradizione anche in Europa". Il presente è a Istanbul, peccato che quella finale farà ancora discutere a lungo.