Boris Rotenberg, il calciatore più "raccomandato" della storia: dal nulla all'esordio in Champions

Champions League

Francesco Pietrella

I tifosi della Lokomotiv gli hanno riservato un'ironica standing ovation al momento del suo esordio in Champions contro il Galatasaray. Tutta "colpa" di papà, proprietario di una banca e amico di infanzia del presidente Vladimir Putin. La storia di Boris Rotenberg, calciatore per caso con un patrimonio di famiglia di un miliardo di dollari

VAR IN CHAMPIONS, SI PARTE DAGLI OTTAVI

Boris Rotenberg parla cinque lingue, ha una laurea in economia e nel “tempo libero” gioca a pallone. Momento, perché le virgolette? Semplice: parliamo del giocatore più “raccomandato” della storia del calcio. Lo dicono i russi e lo dice anche la sua carriera. Basta dare uno sguardo al suo albero genealogico per capirne il motivo: suo padre è il proprietario di una banca, amico di infanzia di Vladimir Putin, suo zio ha costruito il ponte di Crimea che unisce la Russia alla penisola, suo fratello è il vice presidente della Gazprombank. Ah, suo cugino gioca nella nazionale di hockey russa e la sua famiglia ha un patrimonio di circa un miliardo di dollari. Giusto per fare un quadro della situazione.

Boris, nel frattempo, ha un contratto con la Lokomotiv Mosca e ha esordito pure in Champions League, giocando un minuto contro il Galatasaray nell'ultimo turno. Reazione dei tifosi da Oscar: una standing ovation, ironica e da raccontare, al momento del suo ingresso in campo. Boris Rotenberg è il compagno di squadra che tutti abbiamo avuto, quello di cui si (s)parla quando non c’è: “Lui gioca sempre e io mai, è il figlio di…”. Tutto vero. In questo caso parliamo di una famiglia molto forte, potente, soprattutto influente. 

Il padre di Boris, uno degli uomini più ricchi di Russia

Chi è Boris Rotenberg senior?

Suo padre si chiama come lui, è nato a San Pietroburgo ed è uno degli uomini più ricchi di tutta la Russia (nel 2010 era tra i primi 100 secondo la rivista Forbes). È il comproprietario della SMP Bank, la 26esima banca di tutto il paese (fondata da lui e da suo fratello Arkady, questione di famiglia), ma il bello arriva ora: è un amico di infanzia del presidente Putin, i due frequentavano lo stesso corso di judo a San Pietroburgo quando ancora si chiamava Leningrado (tant’è che Boris oggi è il vice presidente della federazione russa di judo). 

Nel 2014 – sempre insieme a suo fratello – è stato oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti. Ma non è finita: nel 2013 ha acquistato la Dinamo Mosca, e da quella stagione suo figlio ha iniziato a giocare qualche partita in più del solito, scatenando l’ira dei giocatori. Uno in particolare, Igor Denisov, oggi suo compagno alla Lokomotiv Mosca.

Ironia della sorte. In sintesi, Denisov andò dall’attuale allenatore della Dinamo – Stanislav Cherchesov, oggi ct della Nazionale russa – lamentandosi del fatto che Rotenberg giocava perché “raccomandato”. Definì anche clown l’allenatore, arrivando perfino allo scontro fisico (secondo quanto dicono in Russia). Risultato scontato: Denisov fuori rosa e… fuori dalla Nazionale, perché Cherchesov diventerà ct e lo non chiamerà mai più. Neanche ai Mondiali. E Rotenberg? 12 presenze durante la stagione 2014/15, mai così tante.

Boris ai tempi della Dinamo Mosca

Rotenberg junior, dal nulla a Campione di Russia

Boris Rotenberg è anche campione nazionale: l’anno scorso ha vinto il titolo con la Lokomotiv Mosca, giocando 7 partite di cui soltanto una da titolare (l’ultima contro l’Arsenal Tula, ininfluente ai fini del risultato). Nel 2017 ha vinto anche la Coppa. Il bello è che per 6 anni non è mai riuscito a imporsi, collezionando una serie infinita di prestiti senza mai giocare. Solo panchina. Cresce in Finlandia, poi nel 2006 arriva lo Zenit. Gioca sempre nella seconda squadra e non riesce mai a esordire, tant’è che nel 2009 se ne va al Chimki, dove gioca 13 partite in Serie B. Parentesi: la squadra, in quel momento, era sponsorizzata dalla banca del padre (per la serie, pensare male a volte aiuta).

Nel 2011 arriva la Dinamo Mosca, 3 presenze e due prestiti (Kuban e Olympiacos Nicosia). Il resto è storia: ancora Dinamo, 15 presenze con il Rostov e infine la Lokomotiv, Rotenberg Campione di Russia con tanto di coppa alzata al cielo. Il club lo ha ringraziato sul suo sito ufficiale per via della “sua grande professionalità”. Nell'ultimo turno, a 32 anni, è arrivato perfino l'esordio in Champions, un minuto di felicità. Suo padre sarà contento. 

Rotenberg festeggia il titolo vinto con la Lokomotiv Mosca