Inter-PSV, le chiavi tattiche

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Daniele V. Morrone

Spalletti ha dichiarato che è la partita più importante da quando siede sulla panchina dell'Inter. I nerazzurri dovranno battere un PSV sempre pericoloso e sperare in buone notizie da Barcellona

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CHAMPIONS, L'INTER SI QUALIFICA SE...

«Questa partita è la più importante da quando io sono all'Inter, prende il posto di Lazio-Inter dell'anno scorso: è lo step successivo» con lo sguardo fisso, Spalletti ha messo in chiaro in conferenza stampa quanto pesi questa possibile qualificazione agli ottavi. Una qualificazione che però non è più nelle mani dell’Inter, che ospita il PSV consapevole che vincere non basterà ad avere la certezza matematica del passaggio del turno. Dall’altra parte del girone una vittoria del Tottenham a Barcellona (già qualificato) eliminerebbe l’Inter comunque per via degli scontri diretti tra le due squadre, ora entrambe a 7 punti. Vincere la propria partita quindi è solo una delle due condizioni per il passaggio del turno, ma anche se il PSV è già eliminato non è certo il caso di dare per scontata la vittoria.


Come il PSV attaccherà l’Inter



L’Inter dovrà necessariamente fare la partita e questo significa assestarsi nella metà campo avversaria con una fase di attacco posizionale sicura. Il PSV proverà ad attaccare a partire dalla perdita del pallone dei nerazzurri. Gli olandesi hanno dimostrato di poter essere una squadra molto pericolosa se riesce a recuperare il pallone in alto, innescando i propri movimenti in velocità. Lo si è visto nella partita di andata e soprattutto nell’ultima sfida contro il Barcellona, in cui il PSV è arrivato al tiro 23 volte, non lasciando mai al Barcellona la sicurezza di assestarsi nella metà campo avversaria e soccombendo solo alla solita magia di Messi. Recupero palla centrale e verticalizzazione immediata ancora per vie centrali per colpire la transizione difensiva avversaria, questa è il piano gara con cui Van Bommel ha affrontato il suo girone ed è proprio una strategia che si incastra con la necessità dell’Inter di fare gol.

La tattica per il recupero palla del PSV dovrebbe girare attorno alla posizione del suo capitano Luuk De Jong, che pur giocando nel suo ruolo di punta, già contro il Barcellona si abbassava fino all’altezza del vertice basso del centrocampo avversario. Con i due esterni Lozano e Bergwijn che si alzano in pressione sui centrali avversari e i due centrocampisti contro le mezzali in quello che è un ripiegamento con una sorta di 4-2-2-2. A quel punto si hanno i due giocatori più alti, che una volta recuperata palla possono allargarsi sulla fascia, aprire la prima linea avversaria e lasciare spazio alla propria punta. 



In questo grafico di passaggi e posizioni medie della partita contro il Barcellona si può vedere come gli esterni Lozano e Bergwijn finiscono per ricevere più alti della punta De Jong.



Il PSV, una volta recuperata palla, tiene gli esterni larghi per fare spazio al teorico 4-2-3-1, con un meccanismo a fisarmonica che ha reso la vita difficilissima al Barcellona perché metteva i due centrali sempre in competizione con due giocatori velocissimi e permetteva a Luuk de Jong di far valere le sue qualità nel gioco aereo in zone pericolose per perdere la seconda palla come la trequarti (in cui stazionava anche Pereiro). In questa partita quindi Brozovic che giocherà come vertice basso, una volta che l’Inter avrà perso palla, dovrà vedersela con De Jong che gli partirà alle spalle, mentre i due centrali Skriniar e De Vrij (che rientrerà dopo l’assenza con la Juventus) inizialmente se la vedranno con i due esterni, ma dovranno essere bravi a capire quando sganciarsi dalla marcatura per non farsi portare troppo fuori posizione.

Con che centrocampo giocherà l’Inter



Brozovic non è quindi solo il giocatore dai cui piedi passa tutta la manovra dell’Inter, la chiave dell’uscita del pallone dalla difesa della squadra di Spalletti, ma sarà anche fondamentale per la sua capacità di leggere la posizione di Luuk De Jong. Ancora una volta, quindi, una buona prestazione dell’Inter passerà da una buona partita di Brozovic. In questa stagione la bilancia delle prestazioni del croato pende dalla parte giusta, la vera questione per Spalletti è semmai chi, di volta in volta, gli si posiziona accanto.

Venerdì contro la Juve l’Inter ha schierato dall’inizio Gagliardini e Joao Mario, con l’italiano più vicino a Brozovic e il portoghese leggermente più alto. Con Joao Mario e Gagliardini non iscritti in lista UEFA e quindi non convocabili, le opzioni in teoria si restringono a Borja Valero e Vecino, con il primo sicuro del posto e il secondo che però a detta di Spalletti rimarrà fuori per via di un problema muscolare: «Vecino alla fine dello scorso allenamento ha avvertito un dolorino al quadricipite. Non sembrava niente di importante, ma non migliorando abbiamo fatto degli accertamenti: è giusto fermarlo per evitare che si vada incontro a problemi più gravi. Per sostituirlo abbiamo più soluzioni, Asamoah a centrocampo è una di queste. Cercherò di forzare la presenza di Nainggolan, ma abbiamo risposte e soluzioni dentro noi stessi, non possiamo cercarle fuori». 



L’opzione per sostituire Vecino quindi passa per la presenza di un Nainggolan non al 100%, che dovrebbe quindi stringere i denti magari per un’ora di gioco o per Asamoah a centrocampo, cosa che porterebbe D’Ambrosio come titolare a sinistra. Nainggolan a mezzo servizio si è già visto in campo con l’Inter e non promette niente di buono, ma è anche vero che la determinazione del belga e la capacità di vedere la porta potrebbero portare a un suo ruolo più offensivo del solito, giocando solo fronte alla porta per aiutare Icardi, protetto alle spalle dalla distribuzione di Borja Valero e Brozovic. Asamoah invece farebbe slittare Borja Valero più alto, con il ghanese più bloccato vicino a Brozovic in fase di uscita del pallone e più attento quindi all’esecuzione della transizione difensiva che allo sviluppo della manovra con la palla, che verrebbe lasciata al regista interista e alle ricezioni tra le linee di Borja Valero.



C’è però anche un’opzione di cui Spalletti non ha parlato e che prevede uno tra Lautaro e Keita vicino ad Icardi, con gli esterni Politano e Perisic ben larghi e i soli Brozovic e Borja Valero a centrocampo. Lautaro, soprattutto, porterebbe sia un altro uomo in area di rigore, che un giocatore in grado di fare da raccordo tra Icardi e il centrocampo, per far muovere più in verticale il pallone. Una versione dell’Inter ancora più offensiva, che punterebbe insomma ad arrivare al gol il prima possibile, per poi attendere buone notizie da Barcellona. Valverde, tecnico blaugrana, ha dichiarato che la sua squadra vuole vincere, per difendere il proprio prestigio. Speriamo non siano parole di circostanza.