Champions: Inter, 3 motivi per credere nella qualificazione agli ottavi

Champions League

Tre ragioni su tutte per credere al passaggio del turno: l'Inter deve "affidarsi" al Barcellona, che di solito fa il suo dovere anche da qualificato; e poi la maledizione delle inglesi al Camp Nou e la tradizione di Spalletti

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CHAMPIONS, L'INTER SI QUALIFICA SE...

La sconfitta contro il Tottenham ha complicato i piani dell’Inter per un semplicissimo motivo: i nerazzurri non sono più padroni del proprio destino, e quando c’è in ballo una qualificazione agli ottavi di Champions diventa rischioso affidarsi agli “altri”. Tuttavia, i motivi per essere ottimisti ci sono: principalmente tre.

Il Barcellona già qualificato di solito fa il suo dovere

Partiamo dal presupposto che l’Inter (che gioca in casa contro il Psv), per passare il turno, deve fare un punto in più del Tottenham, impegnato sul campo del Barcellona. Che significa anche un semplice pareggio in caso di contemporanea sconfitta degli inglesi, o vittoria in caso di segno X al Camp Nou tra Barça e Tottenham. Vincere contro il Psv, se dovessero vincere anche gli Spurs, non basterebbe.

Detto ciò, tra tutte le squadre a cui poteva capitare di doversi “affidarsi”, il Barcellona è forse quella che dà più garanzie. Parliamo infatti di una squadra che in Champions non perde in casa dal 1° maggio 2013 (contro il Bayern Monaco), la bellezza di 2050 giorni.
Ma non è tutto: è vero che i blaugrana sono già qualificati e certi del primo posto, ma ciò solitamente non li distrae dal fare il loro dovere fino in fondo. Il Barcellona giocherà infatti l’ultima gara del girone già da qualificata per il quarto anno di fila. Nelle ultime due stagioni chiuse in bellezza, nel 2017 vincendo 2-0 contro lo Sporting Lisbona (e “favorendo” la Juve, che comunque aveva un punto in più dei portoghesi e che in ogni caso vinse la sua partita contro l’Olympiacos) e nel 2016 stendendo 4-0 il Borussia Dortmund. Niente sconti, insomma. Fece sudare la qualificazione alla Roma, invece, nel 2015/16, quando all’ultima giornata pareggiò 1-1 contro il Bayer Leverkusen (ma si giocava in Germania, non nella tana del Barça). I tedeschi si presentavano all’ultima a pari punti con la Roma (con i giallorossi, però, in vantaggio negli scontri diretti), e il doppio pareggio (Bayer-Barça, ma anche Roma-Bate Borisov) portò agli ottavi la squadra italiana, allenata all’epoca da Rudi Garcia e che di lì a un mese sarebbe passata in mano a Spalletti.

Altri 3 i precedenti del Barcellona in campo già qualificato all’ultima partita, e mai una sconfitta: andando a ritroso, nel 2012 fece 0-0 con il Benfica, favorendo il Celtic (che era a pari punti con i portoghesi e passò vincendo la sua partita con lo Spartak), nel 2010 vinse 2-0 con il Rubin Kazan (che deve vincere per sperare, ma non ce la fa), mentre il 2009 risveglierà dolci ricordi nei tifosi interisti. Dietro al Barcellona, già agli ottavi (8 punti), ci sono Inter e Rubin Kazan che si affrontano in una specie di spareggio (entrambe a 6 punti), con la Dinamo Kiev che ospita i blaugrana e, nonostante sia ultima nel girone (5 punti), può ancora sperare, vincendo e “tifando” per il pari sull’altro campo. Non accade nulla di tutto ciò, perché il Barcellona non fa sconti e vince (1-2), e intanto l’Inter fa lo stesso facendo il primo piccolo passo di quella che sarà la sua cavalcata Champions fino alla coppa.

La "maledizione" delle inglesi al Camp Nou

Restiamo in tema Barcellona. Se il Camp Nou, in Champions, è una sorta di fortino, per le inglesi in particolare si tratta di uno stadio quasi maledetto. Solo in due occasioni su 33 ne sono uscite vincendo, e in entrambi i casi fu il Liverpool a compiere l'impresa. Parliamo di Barcellona-Liverpool 1-2, andata degli ottavi dell'edizione 2006/07, o addirittura di uno 0-1 con cui i Reds vinsero la semifinale d'andata della Coppa Uefa 1975/76. Altra coppa, altra epoca.

La tradizione di Spalletti

Sei tentativi, uno solo fallito. Luciano Spalletti, in carriera, ha quasi sempre superato la fase a gironi della Champions, torneo al quale ha partecipato da allenatore di Roma e Zenit. Ottavi conquistati alla guida dei giallorossi per tre anni di fila, dal 2006 al 2008, e con lo Zenit nel 2011/12 e nel 2013/14.

Solo nell'edizione 2012/2013, alla guida del club russo, non riuscì ad accedere agli ottavi, chiudendo il girone terzo dietro a Malaga e Milan. Inutile fu, in quel caso, la vittoria all'ultima giornata, proprio a San Siro contro i rossoneri guidati da Allegri. Tutto il contrario di questa volta: adesso, con la vittoria a San Siro, metà del lavoro sarebbe fatto. Sperando che il Barcellona faccia il resto.