Marani: “L'Ajax ha giocato a calcetto nell’area della Juve”

Champions League

Matteo Marani

L'analisi della sconfitta Juve in Champions: il progetto bianconero ha basi solide, ma serve una riflessione. Dal punto di vista del gioco, dei cinque anni di gestione Allegri è stata la sconfitta più larga

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Volendo fare una sintesi estrema, la Juve quest’anno non ha fatto il salto che doveva fare: se andiamo a vedere il percorso complessivo, nelle partite più importanti – leggi quella con il Manchester, con Atletico e le due con l’Ajax- la Juve ha fatto male. Sono d’accordo con Agnelli, il progetto va avanti e le basi sono importanti, ma è necessario tenere conto di quello che è successo quest’anno.

Non c’è stato un passo in avanti, è vero che la Juve esce per colpa di una squadra bellissima, ma che ha un quarto del monte ingaggi dei bianconeri. L’investimento principale della Juve, Cristiano Ronaldo, il suo l’ha fatto tutto, nei momenti decisivi c’è sempre stato ed ha salvato la squadra in più occasioni, l’ultima ieri sera. Ma se la squadra non gioca e se viene schiacciata dagli avversari, il discorso è finito.

Quindi, il progetto deve andare avanti, ma la Juve deve fare una serie di riflessioni e migliorare la qualità degli interpreti perchè ci vuole una grande qualità tecnica per vincere in Europa, e poi ci vuole un respiro, un modo di giocare più europeo. Perché in Europa vinci se giochi per 90 o 180 minuti un calcio continuo e costante, come ha fatto l’Ajax, che ha strameritato il passaggio. E’ una squadra che ha messo al centro il talento e con quello si vince, non si vince con la giocata del singolo.

Volendo usare una metafora, ieri sera l’Ajax ha giocato a calcetto nell’area della Juventus. Sembrava un campo di 30 metri, tutto a ridosso dell’area bianconera, non uno di 100. E’ stato un dominio degli olandesi, la Juve è dunque uscita dalla Champions perché ha demeritato. Di questi 5 anni di Allegri penso che questa sia stata la sconfitta più larga, dal punto di vista del gioco.