Abraham: "Se in giornata, possiamo battere tutti. Mou sa quando ci sono e quando dormo"

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L'attaccante giallorosso parla al Sito Uefa del match di Conference League contro il Leicester: "Loro hanno uno stile di gioco simile al nostro, ma dipende da noi". Su Mourinho e sul suo ambientamento a Roma: "Sa quando ci sono con la testa e quando dormo. A Roma vivo benissimo, i tifosi sono incredibili"

Meglio di Montella e Batistuta alla stagione d'esordio, Tammy Abraham ha avuto un grande impatto con il calcio italiano e la Serie A, segnando ben 24 gol al suo primo anno alla Roma. Oltre agli obiettivi personali però, c'è ancora una competizione da poter vincere per lui e i giallorossi: la Conference League. L'ex Chelsea, a UEFA.com, ha iniziato parlando proprio dalla semifinale che vedrà la Roma contro il Leicester: "Loro hanno uno stile di gioco simile al nostro, sfruttano molto il contropiede. Hanno centrocampisti di qualità e giocatori molto veloci, ma dipende solo da noi stessi. Se ci crediamo e siamo in giornata, siamo in grado di battere chiunque - ha dichiarato Abraham - Sarà un'emozione tornare in Inghilterra, anche perché potrò dimostrare cosa ho imparato in Italia e credo che verrà a vedermi tutta la mia famiglia". A dare un grande contributo per la sua crescita a Roma è stato José Mourinho e infatti Abraham non può che parlarne bene: "L'ho sempre considerato una figura paterna e secondo lui questo è il posto migliore per me in questo momento. 'Preferisci restare in Inghilterra, dove piove sempre, o venire al sole a Roma?', ha esordito così quando mi ha chiamato la prima volta. Abbiamo riso, ma poi mi ha chiesto che intenzioni avessi seriamente - spiega l'attaccante giallorosso - Lui sa quando ci sono con la testa e quando dormo un po'. Sa guidare davvero la squadra e ispirarla a volere di più. Quando dobbiamo svegliarci, ci pensa lui. Quando giochiamo bene, ci fa i complimenti ma vuole ancora di più".

"Fin da subito mi sono innamorato di Roma e dei suoi tifosi"

Tammy Abraham ha parlato anche del primo approccio con la città e del suo successivo ambientamento: "Adoro Roma! Non dimenticherò mai questa esperienza perché ho avverato un sogno: cercavo qualcosa di nuovo. Sono sempre stato in Inghilterra, quindi volevo conoscere una cultura diversa - spiega Abraham - Qui sto scoprendo la storia della città e mi godo il cibo, vivo bene anche nella quotidianità. Ho sentito spesso parlare del Colosseo e sono andato a vederlo, ci passo davanti ogni giorno. Anche con la lingua va bene. All'inizio non capivo nulla, ma ora faccio lezioni d'italiano ogni giorno e tra un paio di mesi sarò già più sciolto". Non solo Roma in quanto città, Abraham si è innamorato anche della tifoseria: "Prima di venire qui, Tomori mi aveva detto che i tifosi italiani sono molto calorosi, ma una cosa è sentirlo dire, un'altra è viverlo. La prima cosa che ho detto entrando all'Olimpico è stata 'Wow'. Scendere in campo sentendo il calore dei tifosi, che gridano il tuo nome, è una sensazione incredibile".

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"Bello essere capocannoniere, ora voglio vincere la Conference League"

Se la Roma è in semifinale di Conference League, il merito è anche di Tammy Abraham, autore di ben 8 reti e capocannoniere della competizione insieme a Dessers: "Pensavo di essere primo in solitaria! La Conference League è una competizione importante e nuova, molte squadre cercheranno di giocarla in futuro. Avrei dovuto segnare di più, ma ora voglio vincerla per rafforzare ancora di più il legame con i tifosi". Poi l'ex attaccante del Chelsea conclude: "C'è stato quello scivolone contro il Bodø/Glimt, ma non ci siamo lasciati distrarre. Siamo tornati più affamati di prima e abbiamo vinto la più importante delle quattro partite".

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