Inter-Juventus, Allegri: "Vlahovic non gioca. Mio contratto? Sono un privilegiato"

Coppa Italia

L'allenatore della Juventus alla vigilia della semifinale di ritorno a San Siro, dopo la rissa e le polemiche dell'andata: "Sarà una bellissima serata di sport, andrà tutto liscio". Sulla formazione: "Vlahovic difficilmente ci sarà, si è procurato una distorsione alla caviglia in allenamento. Sceglierò tra Milik, Chiesa e Di Maria, se giocano tutti o solo due". Sul contratto: "Ho ancora due anni, sono un privilegiato. Stiamo già programmando il futuro"

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In palio un posto in finale di Coppa Italia, ripartendo dall'1-1 dell'andata e dalle polemiche che si trascinò dietro anche dopo il triplice fischio. "È sempre Inter-Juventus, una bellissima partita", dice Massimiliano Allegri in conferenza stampa. "Sarà una bellissima serata di calcio e di sport: speriamo di andare in finale, faremo il possibile. Deve essere una partita serena, bella, e poi spero che tutto andrà liscio come sarà perché alla fine è una partita di calcio".

Vlahovic out, Milik titolare?

La novità di formazione è che non ci sarà Vlahovic, molto probabilmente: "Durante l’allenamento ha avuto una distorsione alla caviglia, sarà da valutare ma difficilmente sarà della partita. In difesa devo decidere, gioca Perin sicuro. Pogba sta meglio, domani potrà fare un pezzetto di partita. Kean è fuori sicuro, speriamo in una decina di giorni di averlo a disposizione. Milik titolare? Domattina vedrò. Deciderò tra Milik, Chiesa e Di Maria, se giocano tutti e tre o solo due perché la partita sarà lunga e ho bisogno di cambi. Milik ha fatto una buona partita, se ha recuperato potrebbe giocare. Cosa mi aspetto da Di Maria? Quello che ha fatto fino ad ora, è un giocatore straordinario e lo ha dimostrato anche l’altra sera".

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"Noi dobbiamo preparare le partite con serenità, con voglia di rivalsa, per raggiungere un obiettivo importante come la finale di Coppa Italia. Se non ce la faremo ci sarà da fare un applauso all’Inter. Tutti gli anni lavoriamo per vincere i trofei, l’anno scorso ci è sfuggita la Coppa Italia e quest’anno cercheremo di arrivare fino in fondo, in Coppa Italia e in Europa League".


Sul momento della Juve, “impegnata” anche fuori dal campo (nella vicenda della penalizzazione), Allegri è netto: “Non parlo di tribunale ma di robe sportive. Noi dobbiamo continuare a lavorare sul campo, comportarsi come ci siamo sempre comportati. Le lamentele non portano da nessuna parte. Questo fa parte del mio modo di pensare e di conseguenza tutti quelli che lavorano alla Juventus devono continuare su questo andamento. Non dobbiamo avere dispendio di energie: le lamentele non portano punti, dobbiamo accettare nel bene e nel male quello che succede. Dobbiamo essere arrabbiati perché domenica abbiamo lasciato un punto sul campo. La responsabilità del gol dell’altra sera è nostra. Sono dettagli che ci fanno vincere o perdere una partita. Siamo stati un po’ disattenti. In campionato dobbiamo riprendere il cammino perché nelle ultime 5 partite abbiamo perso 4 partite. Il nostro obiettivo è rimanere tra le prime 4, l’obiettivo minimo, ma anche arrivare secondi perché ci garantirebbe il fatto di arrivare in Supercoppa l’anno prossimo".

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"Io privilegiato e aziendalista"

Sul contratto: “Io ho un contratto di due anni alla Juventus. Sono un privilegiato a lavorare qui: lavorare 7 anni alla Juventus è per poche persone, io sono tra questi e mi sento un privilegiato. Nell’arco della vita ci sono difficoltà, bisogna affrontarle con le spalle larghe e con una programmazione per il futuro. Quando faccio parte di una società sono un aziendalista, perché devo aggiungere valore ai giocatori. Dobbiamo pensare a finire bene il campionato, arrivare secondi, cercare di raggiungere le due finali, ma avere le idee chiare da quella che sarà la stagione prossima. Con tutta serenità e tutta la voglia dovrà essere programmato il futuro, sapendo che la Juventus dovrà tornare a vincere. Ci metteremo tutto l’impegno possibile per tornare a farlo, com’è stato negli ultimi 2 anni. Sono arrivati dei risultati, a cominciare dal settore giovanile con la Seconda squadra. I 10 anni della Juventus sono stati importanti, come parla la sua storia. In questo momento bisogna stare zitti, sempre, quando si vince e quando si perde, e continuare a lavorare con serietà come si sta facendo"

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