Bonucci: "Non sono il capro espiatorio, ma devo dare di più. So giocare anche nella difesa a quattro"

Europa League
Il capitano del Milan Leonardo Bonucci (Getty)

Leonardo Bonucci ha parlato in esclusiva: "Luogo comune dire che non posso giocare in una linea a quattro. Sorpreso dall'addio di Marra, era con Montella da tanti anni, però vedo l'allenatore carico e sono sicuro che ci porterà in alto".

Protagonista in negativo nella sconfitta di Genova con la Sampdoria, Leonardo Bonucci si è presentato ai microfoni di Sky Sport 24 alla vigilia dell'impegno in Europa League per rispondere a tutti gli interrogativi sollevati dopo il ko di domenica: "Penso che sia un luogo comune dire che Bonucci non può giocare in una linea a quattro - ha detto il capitano rossonero -, ho giocato due volte in una finale di Champions League con una difesa a quattro, sono stato inserito molte volte nella formazione ideale della Champions come componente di una linea a quattro. Mi sono fatto un esame di coscienza, so di non aver dato il meglio di me stesso, ma sono sempre stato autocritico. Montella è carico per questo percorso e ha voglia di portare in alto il Milan”.

Bonucci ha dato il suo parere sull’allontanamento del preparatore atletico Emanuele Marra, fedelissimo di Montella: “Sono rimasto sorpreso dall’addio di Marra, non me lo aspettavo. Era con Montella da tanti anni, lo aveva portato sempre con sé, c’era un bel rapporto ma non c’erano più le condizioni per andare avanti. Penso che l'allenatore abbia spiegato bene la situazione, noi non dobbiamo fare altro che andare in campo e dare il meglio di noi stessi”.

Bonucci ha concluso parlando del suo passato alla Juventus e degli stimoli per il futuro in rossonero: “Ho visto Montella carico e voglioso di continuare questo percorso, vuole portare in alto il Milan. Sono stato fortunato a incontrare nella mia carriera due grandissimi difensori come Barzagli e Chiellini, mi hanno migliorato e mi hanno fatto crescere ma anche io ho migliorato loro. Ho avuto la fortuna di giocare con Buffon dal quale ho imparato tanto, ho scelto di venire qui consapevole che sarebbe stata una scelta rischiosa e che avrei subito critiche nel primo momento di crisi. Io ho le spalle larghe, molti episodi della mia vita mi hanno fortificato. Le critiche non mi spaventano, sono sempre il primo a fare autocritica, dovremo migliorare tutti insieme. Non mi piace fare paragoni con il passato, vedo delle differenze ma non faccio paragoni. Alla Juventus ho imparato tanto in sette anni dal punto di vista della mentalità, ma sono sicuro che anche al Milan otterremo grandi risultati".

La conferenza stampa di Bonucci

Protagonista Leonardo Bonucci alla vigilia della partita di Europa League contro lo Rijeka: “Sono state ore intense come è giusto che sia quando vesti una maglia cosi importante - ha detto, tornando sul ko di campionato a Genova -. Domenica a Marassi è successo quello che speravamo non succedesse. Io sono carico al punto giusto per continuare e migliorare la mia condizione, la mia testa e la voglia di far parte di questo gruppo. Ha sempre fatto parte della mia storia il dilemma del modulo, tanti dicono che ho fatto il bene della Juventus come centrale nella difesa a tre, ma ho anche giocato in una linea a quattro. All’Europeo del 2012 ho giocato a quattro, la Juventus mi ha comprato quando giocavo con Ventura a quattro. Mi viene da sorridere perché io sono a completa disposizione per qualsiasi tipo di modulo, di certo l’allenatore non ha scelto il 3-5-2 perché c’è Bonucci"

"In questo momento devo rendere di più come giocatore e come leader - ha ammesso il apitano del Milan -. Continuo ad avere fame, siamo una squadra nuova ed è normale inciampare in alcune situazioni scomode. Giocare ogni tre giorni è diverso che giocare ogni sette. Ho vissuto molti anni con la Juventus così, ma sono sempre stato pronto a ricaricarmi mentalmente per la partita dopo. Non hai tempo per adagiarti, bisogna subito rimettersi in sesto per rendere al massimo nella partita successiva. Quello che è successo a Genova credo sia stata una lezione importante per noi. Non sono soddisfatto del mio rendimento, ho voglia di rispondere sul campo a tutto quello che è stato detto. Sono i momenti di difficoltà che devono spingerci a dare sempre di più, stimolando la mente e il corpo ad andare oltre il limite. Siamo a un punto dalla zona Champions, è giusto dare peso alle critiche però da parte nostra c'è voglia di scendere in campo per vincere. Quest'anno non si può scherzare, il Milan deve tornare ad essere il Milan. Non c'è tempo per guardarsi indietro, dobbiamo riportare la società inChampions League".

"Mi sono messo in discussione accendendo dentro di me quel fuoco che serve per non avere alibi. Ma non mi sento capro espiatorio. Quello che ci siamo detti nello spogliatoio rimane nello spogliatoio, dovremo essere bravi a portarlo in campo e a dimostrare che abbiamo capito gli errori. I risultati li ottieni tirando fuori tutto, mettendoti in discussione ogni giorno. Ci sono giovani che hanno voglia di imparare in questo gruppo, un ingrediente che porterà il Milan a raggiungere i suoi obiettivi”.