Europa League, Quaresma ci ricasca: entrataccia da cartellino rosso e Besiktas eliminato contro il Malmoe

Europa League
Besiktas-Malmoe 0-1, follia Quaresma: entrata con il piede a martello ed espulsione

Il portoghese lascia i suoi in 10 nella partita decisiva per il passaggio del turno, colpa di un'entrataccia sulla caviglia di Franz Brorsson. Besiktas fuori dall'Europa League, Malmoe ai sedicesimi. E non è la prima volta in cui perde la testa, dal suo arrivo in Turchia

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Sconfitti in casa ed eliminati a sorpresa dall'Europa League. Nella serataccia del Besiktas, ko per 0-1 contro il Malmoe alla Vodafone Arena di Istanbul la maglia nera va senza dubbio a Ricardo Quaresma. Il 35enne portoghese, una carriera vissuta nel segno di genio e sregolatezza, l'ha combinata grossa, lasciando i suoi in 10 uomini quando al fischio finale mancavano poco meno di 30 minuti e gli ospiti erano avanti di una rete - risultata poi determinante - messa a segno da Marcus Antonsson in avvio di ripresa. Palla che staziona a centrocampo, lo svedese Franz Brorsson lo anticipa in scivolata e Quaresma non trova di meglio che entrare con il piede a martello sulla caviglia. Un fallo da cartellino rosso, sul quale l'arbitro, l'italiano Luca Banti, non ha avuto dubbi. Quaresma fuori, Besiktas in 10 uomini al 65' e sotto di un gol. Elementi che hanno condotto al sorpasso del Malmoe sul secondo gradino della classifica e all'uscita dei turchi dall'Europa League.

Europa League, follia Quaresma: non è la prima nella carriera del "Trivela"

L'espulsione incassata al minuto 65 della partita contro il Malmoe non è la prima follia che vede Quaresma protagonista dal momento del suo arrivo in Turchia nell'estate 2015. Nello scorso marzo, nel corso del derby di Coppa di Turchia contro il Fenerbahce aveva prima rifilato prima un pugno a Souza, come ‘vendetta’ personale dopo un banale contatto di gioco, poi dopo l’espulsione diretta aveva provato a farsi giustizia da solo, superando anche le resistenze dei compagni di squadra che provavano a calmarlo e colpendo l'avversario Ekici (colpevole di aver spinto un compagno con veemenza) con un altro pugno. Ancor prima, nel 2016, nei minuti di recupero di Besiktas-Bursaspor, con la sua squadra avanti per 1-0, dopo un contrasto di gioco aveva un avversario per spingerlo, dando vita ad una vera e propria rissa di gruppo. I colpi di testa sono stati una costante nella carriera di Quaresma, fatta di alti (il titolo di campione d'Europa con il Portogallo 2016) e bassi. Scene da far west con il “Trivela” protagoniste erano maturate anche ai tempi del Porto: impossibile dimenticare la rissa nel recupero di una partita contro il Nacional, quando Quaresma era stato ammonito per simulazione nell'area di rigore avversaria e nell'azione successiva, dopo un contrasto di gioco, si era scatenato in una caccia all'uomo contro gli avversari. In Turchia il suo talento, svezzato all'alba del terzo millennio nello Sporting Lisbona accanto a Cristiano Ronaldo, sembrava aver trovato la dimensione ideale come ribadito dai numeri: oltre 200 partite all’attivo, 37 reti e 75 assist senza trascurare i titoli e la passione del pubblico bianconero. Ora per l'ala 35enne un altro episodio da cancellare, emblema di un talento che non è mai riuscito a trovare il giusto equilibrio per affermarsi ad alti livelli.