Gigi Di Biagio, tutto quello da sapere sul CT dell’Italia Under 21 agli Europei 2019

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Alla guida dell’Under 21 dal 2013, nell’Europeo di casa il CT degli Azzurrini parte con i favori del pronostico ed ha l’occasione di vincere per dimenticare le delusioni con la Nazionale da giocatore. Dalla ‘traversa maledetta’ ai Mondiali di Francia ’98 alla beffa con il Golden Gol agli Europei del 2000, fino alle due partite ad interim sulla panchina della Nazionale maggiore: tutte le curiosità su Gigi Di Biagio

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Quando si pensa a Gigi Di Biagio, il suono sordo di quella traversa di Saint Denis rimbomba ancora nelle orecchie di tutti gli italiani, anche a 21 anni di distanza. Una botta forte, secca, che non avrebbe lasciato scampo a Barthez, ma che invece non ha lasciato scampo alla Nazionale di Cesare Maldini, una delle più belle della storia recente. Erano i quarti di finale dei Mondiali di Francia ’98, e quell’errore dal dischetto del centrocampista con il numero 14 condannò l’Italia – quella della staffetta tra Baggio e Del Piero - che aveva tenuto testa ai padroni di casa, futuri campioni del mondo. Anche per dimenticare una volta per tutte quella delusione, adesso, Di Biagio è pronto ad iniziare l’avventura agli Europei Under 21 con la 'sua' Nazionale, quella che ormai guida dal 2013. Lo fa partendo tra i favoriti, forte di una squadra piena di giovani campioni, da Zaniolo a Barella, passando per Chiesa e Kean solo per citarne alcuni. E lo fa in casa, nell’edizione che verrà ospitata dall’Italia a partire dal 16 giugno. Tutto il Paese è con lui.

La carriera da giocatore: un solo titolo e il… 5 maggio

Centrocampista roccioso, grintoso ma dotato anche di piedi buoni e di un’ottima visione di gioco, l’attuale CT dell’Under 21 nel corso della sua lunga carriera è stato in grado di mettere a segno anche 59 gol in oltre 400 presenze nel massimo campionato. Sempre pronto a non tirare indietro la gamba, nella sua vita da calciatore Di Biagio ha ricevuto la bellezza di 123 cartellini gialli, che gli hanno permesso di salire sul podio – sul gradino più basso, davanti a lui solo Giampiero Pinzi e Daniele Conti – della speciale classifica dei giocatori più ammoniti di sempre. 'Meglio' ha fatto se si considera la graduatoria dei più espulsi di sempre: medaglia d’argento per Di Biagio, che con 9 cartellini rossi ricevuti si è piazzato alle spalle del recordman di sempre in Serie A, Paolo Montero (famosissimo il pugno in faccia di quest’ultimo a Di Biagio nel corso di una sfida tra Inter e Juve nel 2000). Nato a Roma nel 1971, Di Biagio è cresciuto nel settore giovanile della Lazio, squadra con la quale ha fatto il suo esordio in Serie A nella stagione 1988/89. Nell’annata successiva il trasferimento al Monza, club con il quale ha giocato per tre anni tra Serie B e Serie C conquistando l’unico titolo della sua carriera, la Coppa Italia di Serie C nel 1990/91. Nel 1992 il ritorno in Serie A, con il Foggia di Zeman, allenatore con il quale Di Biagio è esploso meritando la chiamata della Roma. In giallorosso quattro stagioni, prima del trasferimento all’Inter nel 1999/2000. Con i nerazzurri Di Biagio è stato tra i protagonisti del dramma sportivo del 5 maggio: titolare fisso nella squadra di Hector Cuper nel 2001/02, il centrocampista è andato anche a segno nella gara poi persa incredibilmente da Ronaldo e compagni all’Olimpico contro la Lazio, che ha consegnato lo scudetto di quell’anno alla Juventus. Nel 2003/04 la fine dell’esperienza all’Inter e la nuova avventura in Serie A con il Brescia: due stagioni e mezzo nella massima serie, dopo la retrocessione delle Rondinelle in B nel 2005/06 Di Biagio (nel gennaio 2006) è passato all’Ascoli, nuovamente in A. Con la squadra bianconera ha chiuso la sua carriera da calciatore nel 2007.

La Nazionale: la traversa maledetta e la beffa europea

La storia azzurra di Di Biagio calciatore è iniziata proprio in quell’anno, il 1998. Dopo l’esordio in amichevole contro la Slovacchia a gennaio, il centrocampista è stato convocato dal CT Cesare Maldini per il Mondiale di Francia, manifestazione nella quale si è dimostrato tra i migliori del suo ruolo. Suo, infatti, nella gara della fase a gironi contro il Camerun il centesimo gol della storia dell’Italia ai Mondiali, sempre suo l’assist vincente per la rete decisiva di Bobo Vieri – un grande amico - agli ottavi di finale contro la Norvegia. Ancora suo, purtroppo, l’errore costato l’eliminazione: quella traversa 'maledetta' nella lotteria dei rigori contro la Francia ai quarti. Indimenticabile. Nessuna paura due anni più tardi, agli Europei del 2000, quando è stato chiamato dall’allora CT Dino Zoff a ripresentarsi sul dischetto in semifinale contro l’Olanda. Gol sotto l’incrocio e chiusura di un cerchio, ma maledizione non terminata. Ad infrangere i sogni di Di Biagio in azzurro e di tutta l’Italia in quell’anno è stato Trezeguet, autore del Golden Gol con cui la Francia – sì, ancora – ha condannato la Nazionale in finale. Presente anche nello sfortunatissimo Mondiale di Corea e Giappone nel 2002, alla fine dello stesso anno ha giocato la sua ultima partita in azzurro.

La carriera di allenatore: 6 anni da CT e l'incarico ad interim con i 'grandi'

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Di Biagio ha iniziato ad allenare nel 2008, guidando il settore giovanile del La Storta. Fino al 2011 l’esperienza con gli Allievi dell’Atletico Roma, prima dell’ingresso in FIGC, nel 2011: due anni alla guida della Nazionale Under 20, poi la promozione in Under 21 nel 2013. Negli anni di gestione degli azzurrini, Di Biagio ha giocato due edizioni degli Europei: nel 2015 la sua squadra è stata eliminata nella fase a gironi, nel 2017 la Nazionale ha ceduto soltanto in semifinale alla Spagna. Nel 2018, dopo il disastro della Nazionale di Ventura e la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia, Di Biagio ha assunto il ruolo di CT ad interim della Nazionale maggiore, guidando gli azzurri in due amichevoli contro Argentina e Inghilterra (una sconfitta e un pareggio). Adesso tutta l’Italia è pronta a fare il tifo per lui: nell’Europeo di casa è tra i grandi favoriti con la sua Under 21.