Dalla Serie D ai gol in azzurro: chi è Lorenzo Lucca, gioiellino di Pisa e Under 21

IL PROFILO
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L'attaccante classe 2000, capocannoniere della Serie B con il Pisa, ha segnato il suo primo gol con l'Italia Under 21. Svincolato dalla Primavera del Torino, è ripartito dalla D a Palermo. Ibra come modello, studiava Trezeguet e ammira Dzeko. Papà Federico è stato un difensore. Prossima sfida, la Nazionale maggiore: "Onorato dalle parole di Mancini"

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Segna come un numero 9, pensa come un 10. Momento magico per Lorenzo Lucca: l'attaccante del Pisa, 6 gol e un assist nelle prime sette partite della Serie B 2021/22, ha segnato contro la Svezia il suo primo gol con la maglia dell'Italia Under 21. Merito di una spaccata in volo su cross di Rovella, che non è bastata però per la vittoria a causa della beffa firmata da Prica al 92'. L'attaccante nato il 10 settembre del 2000 a Moncalieri sta trascinando i toscani di Luca D'Angelo in vetta al campionato di Serie B. Niente male per chi meno di due anni fa veniva svincolato per un rendimento ritenuto non all'altezza nelle giovanili.

L'addio con il Toro e la ripartenza dalla D

Il nastro si riavvolge. Dicembre 2019. Dopo un'estate da aggregato alla prima squadra del Torino allenato da Walter Mazzarri, Lucca passa nella formazione Primavera come fuoriquota. Senza brillare: due gol in otto presenze e la scelta del club granata a risolvere il contratto con lui già in inverno. Il gigante (è alto 201 centimetri) riparte dalla D, passando dal Piemonte alla Sicilia. A tesserarlo c'è il Palermo, all'epoca in Serie D dopo il fallimento dell'estate precedente. L'inizio con i rosanero, complice anche lo stop dei campionati per Covid a inizio marzo, è a fari spenti: tre presenze, un gol. Sufficienti però alla società per puntare su di lui con decisione nel campionato successivo, in Serie C. Posizionato al centro dell'attacco da Boscaglia prima e Filippi poi, Lucca inizia a fare gol: tanti e in tanti modi diversi. Tap-in in area avversaria, rigori, punizioni dai 30 metri colpendo con le tre dita come quella che vale il pareggio contro il Bari. Saranno 13 in 27 presenze. Sul suo conto si scatena una mini-asta, con tanti club di Serie A e Serie B interessati. La spunta il Pisa, per una cifra vicina ai due milioni e con un contratto fino al 2026. "Un giorno particolare per me- così Lucca raccontò su Instagram l'addio ai siciliani - Palermo è nel mio cuore e questa scelta è stata difficile, porteró con me sempre il vostro calore. Questo è un arrivederci".

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La "torre di Pisa": Ibra e Dzeko i modelli

A Pisa è già diventato "la torre". Quasi inevitabile per un ragazzo alto più di due metri, che abbina a un fisico prorompente una buona tecnica. Tra i modelli, non è un mistero, c'è Zlatan Ibrahimovic. "Uno dei più forti della storia" lo ha definito nella prima conferenza stampa dopo la chiamata dell'Under 21. "Sono anche più alto di lui, quindi cerco di imitarlo". Tra i suoi coetanei, invece Erling Braut Haaland è quello che lo impressiona di più: "Un attaccante completo - lo definisce - non a caso fa sempre gol". Modelli ad altissima quota, senza dimenticare la (ri)partenza dalla Serie D: "Giocare in quei campionati mi ha aiutato e permesso in seguito di arrivare fra i professionisti - le parole di Lucca -  ho cercato di dare sempre il massimo e di migliorarmi, ho cercato di prendere spunto dai giocatori più esperti". Campi che ja calcato anche suo papà Federico, professione difensore negli anni '90. Passato anche da avversario all'Arena Garibaldi di Pisa, stagione 1995/96: giocava nel Saluzzo, finì 1-1. A Lorenzo faceva vedere le videocassette di Trezeguet e Ibra, superati poi dai video su Youtube di Edin Dzeko. Ora suo figlio, simpatizzante juventino "ma orgoglioso di aver giocato nelle giovanili di un grandissimo club come il Torino", sta diventando sempre più un idolo a Pisa.

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Fuori dal campo: Playstation, serie tv e Premier League

Fuori dal campo Lucca viaggia a fari spenti: su Instagram i follower sono meno di 20mila e i suoi post sono esclusivamente dedicati al calcio. Appassionato di Playstation e serie tv, quando guarda il calcio in tv sceglie quasi sempre la Premier League. A Pisa ha preso casa a 500 metri dallo stadio e quando non deve allenarsi raggiunge la sua famiglia a Torino, dove sua madre ha un negozio e suo padre fa l'agente immobiliare. Niente grilli per la testa ma grande ambizione. Lo dimostra un episodio di quattro anni fa, quando Lucca era nella Berretti del Vicenza: era in squadra da un mese ma pretendeva tanto dai suoi compagni, anche quando non gli stavano al passo. "Un giorno l'allenatore mi convocò - ricordava Gianluca Presicci (oggi talent scout della Fiorentina), suo scopritore, ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - prese la parola il capitano. Mi spiegò che loro come gruppo si conoscevano da anni e scoppiò a piangere. Mi spiegava che Lorenzo chiedeva tanto, prima a se stesso e poi agli altri". Non presunzione ma leadership.

Prossima sfida: la Nazionale maggiore

La prossima sfida di questo ragazzo che non ha tatuaggi e ama la pasta, con tratti da erede italiano degli attaccanti che abbinano una strepitosa fisicità a una tecnica non banale, sarà confermarsi. Sognando la Nazionale e ricordando le parole ("Lorenzo è forte, ci sarà occasione per averlo con noi" di Roberto Mancini. "Sono contentissimo del percorso che sto facendo e delle parole che Mancini ha usato per me, cerco di migliorarmi sempre - assciura Lucca- noi giovani dobbiamo avere lo spazio per dimostrare: più si gioca e più aumentano le nostre capacità".

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