Cosenza-Rende, Braglia: "Voglio vincere un altro campionato"

Serie C - Lega Pro
Braglia, Cosenza (Ph Twitter Cosenza)
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L'allenatore della formazione rossoblù carica la squadra in vista del derby con il Rende: "Nella mia carriera ho vinto cinque campionati, voglio arrivare a sei. E i playoff valgono pure! Il mio rinnovo non è un problema"

Un derby con vista playoff, domani pomeriggio al San Vito-Marulla si disputerà la sfida tra Cosenza e Rende, in palio tre punti importanti in chiave spareggi promozione, con la formazione rossoblù che potrebbe centrare l'obiettivo in caso di successo. "È una partita importante per entrambe le squadre in chiave playoff, penso che il Rende abbia fatto un campionato straordinario. Noi siamo sempre motivati nell'ultimo periodo, non dobbiamo farci prendere dal nervosismo, non farci male da soli ma provare a vincerla in tutti i modi con l'atteggiamento giusto: abbiamo lavorato tanto in questa settimana, vediamo come va", le parole di Piero Braglia. L'allenatore del Cosenza ha poi aggiunto: "Venderemo cara la pelle e faremo una grande partita, dobbiamo essere propositivi e ripetere in partita tutti i movimenti che abbiamo provato in settimana. Ai playoff so che potremmo far bene, servirà una mani da parte di tutti perchè i ragazzi sono carichi per far bene".

"Voglio vincere un altro campionato"

Braglia non nasconde le sue ambizioni personali e, di fatto, anche della sua squadra: "Vorrei chiudere la carriera con un campionato vinto, perchè ne ho vinti cinque e voglio fare sei e valgono anche i playoff!, Io so che continuerò ad allenare perchè ho voglia di farlo, altrimenti non mi metterei in pantaloncini all'età che ho", sorride l'allenatore del Cosenza. Che poi torna a parlare della sfida con il Rende: "Perez e Loviso sono entrambi convocati, il mio rinnovo del contratto non è un problema: faccio sempre anno per anno, sono venuto qui per dare una mano, ritengo di aver fatto bene, poi dovranno giudicare altri il mio lavoro. Il problema, nel calcio, non sussiste: qui c'è una grande base per poter lavorare tra giocatori e pubblico, ma sta a chi comanda decidere, non si sa quello che passa per la testa di chi sceglie", ha concluso Braglia.