Van Basten: "Italia scarsa come l'Olanda, mancano i big. Contro la Svezia una pena"

Mondiali
Marco Van Basten (getty)
van_basten_Getty

L'ex attaccante critico con la nazionale azzurra: "È scarsa come l'Olanda, i grandi giocatori non ci sono più. Contro la Svezia pochissime idee in campo". Sul Milan: "È cambiato tutto, fa male vedere questa situazione. Una volta Milano era come Madrid oggi"

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Netto e diretto, anche a costo di risultare scomodo. Questo è Marco Van Basten, ex stella del Milan e oggi responsabile dello sviluppo tecnico della FIFA. Che sulla situazione negativa che ha investito la nazionale negli ultimi mesi ha le idee molto chiare: “L’italia mi è sembrata proprio scarsa scarsa, come la mia Olanda - ha spiegato a La Gazzetta dello Sport - Solo che voi avete vinto quattro Mondiali, siete come Brasile e Germania. Il calcio è una religione: fa più male a voi che a noi. Luce in fondo al tunnel? Non so se ci sono giovani che cambieranno la situazione, ma ultimamente vedo che vi mancano quei 3-4 grandi che avete sempre avuto. Oggi c'è Buffon, sì, ma è un portiere. E se anche aveste un super difensore, vi servirebbero centrocampisti e attaccanti, quelli che danno qualità, fanno girare la squadra, segnano. Non ci sono più. Il playoff con la Svezia è stato una pena, non conosco Ventura e quindi non posso giudicare. Però in campo c'erano davvero poche idee”.

"Questo Milan mi fa male. Juve eccezione nel calcio italiano"

Da ex milanista, il “cigno di Utrecht” non può far altro che prendere atto del presente rossonero: “È cambiato proprio tanto e mi dispiace - ha continuato - Il mio Milan era italiano: Berlusconi, noi tre olandesi e un gruppo fortissimo. Ora il proprietario è cinese, non lo conosco neanche. E la squadra non è quella di trent'anni fa. Purtroppo il livello si è abbassato tantissimo e c' è il rischio di restare fuori dalle coppe. Mi fa male, come pensare che noi e l'Inter eravamo il Real e l' Atletico di oggi…”. Milano come Madrid: “Noi dominavamo e vincevamo la Champions, loro facevano belle cose in Coppa Uefa. Finito: questa è la metafora della crisi del calcio italiano. Se ho una spiegazione? Altri hanno più soldi e più organizzazione, semplice. Dai miei tempi in Italia sono successe tante cose e non positive”. La Juventus costituisce un’eccezione: “Questa Juve è il mio Milan: organizzata, forte e in continua crescita, investe e resta ad alto livello. Però c'è una differenza non da poco: il Milan dominava l' Europa e il mondo e quel ruolo oggi è del Real. La Juve fa parte dell' élite, ma vince solo in Italia”.

"Mondiale, vinceranno le solite. Ronaldo un modello che si evolve"

Van Basten si è poi concentrato sui Mondiali, più avvincenti del previsto: “C’è stata già qualche sorpresa ma alla fine avranno la meglio le classiche”. Classiche che, per ora, hanno sofferto: “Sono discorsi diversi. Che cosa possiamo rimproverare alla Spagna? Ha giocato bene, si è trovata davanti un giocatore che le ha segnato tre gol particolari: rigore, punizione, un errore del portiere. Chiaro che è stato Ronaldo a fare totalmente la differenza”. CR7 sembra migliorare con l’età: “Qui subentra la gestione personale, la serietà professionale, l' allenamento, il cibo. Ronaldo è fisicamente perfetto. Ed è un modello che oltretutto si evolve, sa adattarsi alle nuove esigenze. Era un esterno, era Figo, oggi gioca al centro e segna, sa dove andare e come sfruttare al meglio ogni situazione”. La Germania sembra la nazionale più in difficoltà: “Non sottovalutate il suo secondo tempo, ha preso a giocare, creato una decina di occasioni. Ma ha sbagliato il primo, quando ha lasciato l' iniziativa al Messico che ha capito e ne ha approfittato in contropiede”. Sull’Argentina, poi: “Ha fatto quello che doveva contro l’Islanda. Solo che sembrava pallamano, cioè un giro palla insistente attorno alla porta. Si gioca sempre più spesso in questo modo. Spazi al minimo, tempi ridotti. Nemmeno Messi ha avuto possibilità di liberarsi… Accanimento contro Leo? Stiamo parlando di un fenomeno, di un grande. Soltanto che anche per lui gli spazi sono stati ridottissimi e, inoltre, ha avuto poca collaborazione”, ha concluso.