Mondiali 2018 Russia, Neymar spiega le lacrime: "Non tutti sanno cosa ho passato per arrivare qui"

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L'attaccante brasiliano spiega, attraverso il proprio account Instagram, il perché delle sue lacrime al termine della sfida vinta contro la Costa Rica: "La gente è brava solo a parlare. Nella mia vita le cose non sono mai stati facili..."

RUSSIA 2018: IL CALENDARIO

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Al fischio finale di Brasile-Costarica c’è un’immagine che ha fatto il giro del mondo tra l’esultanza della Selaçao e la delusione dei ragazzi di Ramirez. È la presenza di un calciatore in mezzo al campo, da solo, distrutto a terra in un pianto continuo. È Neymar, colmo di lacrime. Eppure i suoi hanno appena vinto la prima partita del Mondiale, l’hanno fatto in pieno recupero e il sigillo conclusivo l’ha apposto proprio l’attaccante del Psg. Cosa c’è allora dietro quello sfogo? La liberazione da un peso. Quello di non essere più il trascinatore obbligatorio di questa Nazionale, ma solo un campione che mira al trionfo grazie al contributo dei suoi compagni. Perché anche loro possono essere decisivi e non aver per forza bisogno dell’aiuto del loro numero 10 che rimane, nonostante tutto, il leader della squadra. Per essere presente in Russia, Neymar ha dovuto lavorare tanto per accelerare i tempi di recupero dopo l’infortunio alla caviglia subito a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Dopo la prova flop contro la Svizzera, l’avventura Mondiale di O’Ney poteva trasformarsi in una catastrofe.

Contro la Costa Rica infatti, l’esterno classe ’92 non è riuscito a brillare e ha rischiato di portar su di sé la croce del pareggio che avrebbe reso nettamente più in salita la strada dei verdeoro. Si poteva soprassedere su quel destro a giro terminato a lato di poco, nonostante l’ottima posizione, ma non si poteva certamente perdonare la brutta figura fatta in occasione del contatto con Ramirez, dove Neymar invece di provare la battuta a rete da una mattonella a lui congeniale ha preferito cercare il rigore, assegnato inizialmente dal direttore di gara prima di rivedere la sua decisione con l’aiuto del VAR. Ecco perché, nonostante la firma sul raddoppio, l’attaccante è scoppiato a piangere a fine partita. E a circa un’ora dal fischio finale ha spiegato le sue ragioni, scagliandosi contro chi era pronto a puntare il dito contro di lui: "Non tutti sanno cosa ho passato per arrivare fino a qui - ha detto O'Ney attraverso un post su Instagram -. In questo momento ci sono persone che parlano a vanvera e fanno i pappagalli. Tante chiacchiere e pochi fatti. Il mio pianto è di gioia, di liberazione, di grinta e voglia di vincere. Nella mia vita le cose non sono mai state facili. Il sogno continua, ma non è solo un sogno… è un obiettivo. Faccio i miei complimenti alla squadra per la partita, siete cazzuti".