Mondiali 2018 Russia, flop dell'Argentina anche coi Ct: 8 sconfitte in 9 partite

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Il paradosso è che tra tutti i Ct argentini in Russia il "migliore" è Jorge Sampaoli, che un pareggio è riuscito quantomeno a strapparlo. Solo sconfitte per gli altri quattro: Cuper e Pizzi con Egitto e Arabia Saudita, Gareca col Perù. Mentre Pekerman è la speranza, ko contro il Giappone, è chiamato al riscatto con la sua Colombia contro la Polonia

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Argentina a fondo, e così anche gli argentini. Il pari con l’Islanda più il ko contro la Croazia, pesantissimo. Perché in realtà nell’Albiceleste non si salva nessuno. Non Messi, disastroso, non Caballero, match winner al contrario. E nemmeno tutti gli altri giocatori in squadra, così come - ovvio - Jorge Sampaoli. Continui cambi di modulo, scelte discutibili in campo tra i titolari e nelle convocazioni. Un decalogo di quello che in realtà non si dovrebbe fare e una magrissima soddisfazione: non è il peggiore dei suoi connazionali sulle panchine del Mondiale. Un punto, su diciotto. Condito da otto sconfitte. Questo lo score tremendo delle nove partite guidate in Russia dai Ct argentini. Una speciale classifica comandata (si fa per dire) proprio da Sampaoli, l’unico ad aver strappato quantomeno un pareggio nelle due gare giocate.

Un pareggio, otto sconfitte

Non ce l’ha fatta infatti Ricardo Gareca a vincere nel gruppo C, lui, argentino alla guida del Perù dal 2015 e con due campionati vinti in Colombia e uno in patria nel proprio palmares. In Russia è stato sconfitto sia dalla Danimarca per 1-0 (in una partita molto sfortunata) che dalla Francia. Uguale il parziale finale anche contro Deschamps, condannato da Mbappé e senza gol all’attivo. La stessa sorte anche di Juan Antonio Pizzi, campione della Copa del centenario col Cile, ma in Russia impegnato alla guida di una decisamente meno preparata Arabia Saudita. Schiantata prima dal pokerissimo dei russi alla prima gara, e dunque anch’essa condannata da Suarez e dall’uscita a vuoto del proprio portiere Al Owais nella seconda giornata. Nello stesso gruppo, poi, ko è finito anche Hector Cuper, già eroico nell’impresa di riportare con Salah l’Egitto nella Coppa del Mondo per la prima volta dal 1990. La sconfitta all’ultimo istante contro l’Uruguay è costata carissimo, e il 3-1 incassato dai padroni di casa ha chiuso i giochi anche per loro. L’ultima speranza allora, oltre all’Argentina stessa vincente sulla Nigeria, è nella Colombia, con José Pekerman in panchina. Lui - nato a Villaguay, 300 chilometri a nord della capitale Buenos Aires - portò fino a quarti l’Albiceleste nel Mondiale dl 2006, sconfitto dai tedeschi ai rigori, e dagli errori di Ayala e Cambiasso. Stessa sorte capitatagli con l’attuale nazionale colombiana nei quarti del 2014 (ko ancora contro i padroni di casa, questa volta il Brasile). In Russia le cose sono partite col piede sbagliato, sconfitto a sorpresa nella prima partita 2-1 dal Giappone, in però attesa della seconda giornata contro la Polonia, in un match già da dentro o fuori.