Mondiali 2018 Russia. Giappone, esempio di civiltà: spogliatoio pulito e 'grazie' in russo

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Ennesima dimostrazione di civiltà da parte della Nazionale nipponica e in generale di tutto il suo popolo, nonostante la terribile delusione per l'eliminazione rimediata a pochi secondi dal termine contro il Belgio

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Un'impresa accarezzata con forza. Un sogno vissuto ad occhi aperti e poi frantumatosi a un passo dalla sua realizzazione. Per il Giappone l'uscita di scena dal Mondiale è stata una terribile delusione. Un risultato che si poteva pronosticare alla vigilia, ma che il contenuto offerto dal match ha trasformato in un boccone troppo amaro da mandare giù. I nipponici infatti hanno disputato una grande prova per circa 70 minuti, sorprendendo il talentuoso e sregolato Belgio, e acquisendo il doppio vantaggio nel giro di quattro minuti, prima con la freddezza implacabile di Hiraguchi e poi col destro secco dalla distanza di Inui. Sembrava il preludio a un'altra grande eliminazione di questo pazzo Campionato del Mondo, ma la squadra di Martinez non ha mollato e i giapponesi hanno invece tirato fuori la loro inesperienza e spregiudicatezza, consentendo agli avversari di riportarsi in partita con i colpi di testa vincenti di Vertonghen e Fellaini. Kawashima ha vestito i panni di Benji Price nel finale, con due miracoli che hanno provato a rimandare la questione qualificazione all'extratime, ma alla fine gli asiatici hanno pagato a caro prezzo la loro ingenuità, incassando a pochi secondi dal termine, in contropiede, la rete definitiva di Chadli. Una rimonta incredibile dal punto di vista emotivo per i Diavoli Rossi. Allo stesso modo una mazzata terribile per gli uomini di Nishino, vicini come non mai a tagliare il traguardo dei quarti di finale, mai raggiunti nella sua storia dalla Nazionale del Sol Levante.

"È stata davvero una tragedia - ha ammesso il Ct al termine dell'incontro -. Mi sento devastato, sono molto deluso. I giocatori hanno giocato al meglio delle loro possibilità, abbiamo espresso un buon calcio, ma l'obiettivo era qualificarsi. Non posso quindi definire questa gara un successo. Siamo riusciti a mostrare una mentalità diversa rispetto al passato, ma non è bastato. Abbiamo disputato una prova alla pari degli avversari, la responsabilità della sconfitta è mia e non dei giocatori". Il ko subito in maniera tragica dal punto di vista sportivo non ha scalfito però di un centimetro i valori intrisi nella cultura giapponese: la loro cura dei dettagli, la loro educazione e il rispetto dell'avversario. Una foto pubblicata su Twitter da Priscilla Janssens, coordinatrice generale della FIFA, ha mostrato infatti lo spogliatoio degli orientali pulito al termine del match come se nessuno ci avesse mai messo piede. Devastati dall'eliminazione, i giocatori di Nanchino hanno avuto comunque la forza e la gentilezza di pulire tutto e lasciare un biglietto con scritto 'grazie' in russo. Per loro infatti, nonostante il finale horror, è stata un'esperienza fantastica e che porteranno sempre nel cuore. E i loro tifosi non sono stati da meno. Come già successo nelle partite della fase a gironi infatti, i supporters nipponici hanno aiutato gli inservienti dello stadio a togliere la spazzatura creata sugli spalti, lasciando immacolata la Rostov Arena. È la magia dei Mondiali e i giapponesi hanno dato l'ennesimo esempio di come si possa essere civili anche di fronte a una terribile delusione.

I ringraziamenti di Abe

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha ringraziato la nazionale giapponese per i risultati raggiunti ai Mondiali in Russia. Lo riportano i media russi citando gli account social di Abe. "Con tutto il cuore ringrazio i giocatori della nazionale giapponese - ha detto il primo ministro - che hanno fatto tutto il possibile fino alla fine e ci hanno regalato cosi' tante emozioni. Grazie per questi giorni avvincenti in cui ci e' sembrato di sognare".