Mondiali 2018 Russia, Brasile eliminato. Le reazioni dei calciatori: "Fa male come il Mineirazo"

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Da Marcelo a Paulinho, in molti all'interno della Seleçao hanno paragonato la delusione per l'eliminazione del Mondiale alla clamorosa sconfitta per 7-1 subita in casa quattro anni fa dalla Germania

TABELLONE DEI QUARTI DI FINALE

GUARDADO CONTRO NEYMAR: "ORA CHI VA A CASA?"

L’incubo peggiore per i tifosi brasiliani si è materializzato: eliminazione ai quarti di finale contro il Belgio e tutti a casa. Un risultato peggiore di quattro anni fa, una resa anticipata che si ripercuote per la quarta edizione di fila e contro una squadra storicamente mai considerata nel novero delle big. La Seleçao, al contrario, era tra le candidate – se non la principale – alla vittoria finale, anche in virtù di un’importante solidità difensiva, caratteristica inusuale per i verdeoro. E invece è rimasta scottata dalla giovane qualità del Belgio che ha ricreato tra i ragazzi di Tite i sentimenti negativi che avevano caratterizzato la terribile serata del Minierazo. “Fa male allo stesso modo – ha dichiarato Marcelo in zona mista -. Che notte orribile, essere eliminati così non ha spiegazione. Il risultato non è arrivato, ma siamo stati superiori nella maggior parte del tempo. Il calcio a volte è ingiusto. Loro hanno giocato meglio nei primi 15 minuti, poi noi abbiamo avuto ottime occasioni anche nel primo tempo. Nella ripresa abbiamo dominato e avuto diverse chance, ma Courtois ha fatto dei miracoli e le conclusioni sono state murate. Chi fa più gol vince, il calcio è così. Posso dire che lo spirito nella nostra squadra è quello di una famiglia. Tutti hanno combattuto, anche chi non era titolare. Volevamo con tutto noi stessi raggiungere la finale”.

Delusione espressa anche da Miranda: “È un sogno che si interrompe – ha detto il capitano brasiliano -. Vincere la Coppa del Mondo è il sogno di ogni calciatore, il punto più alto che possa mai raggiungere. Purtroppo siamo responsabili del sentimento di un intero popolo e siamo costretti a lasciare i brasiliani tristi, anche se non è quello che volevamo. Siamo entrati in campo per vincere, ma non ci siamo riusciti”. Il difensore interista si è soffermato anche su alcune situazioni di gioco: “Abbiamo preso due gol praticamente da fermo – ha aggiunto -. Uno da un calcio d’angolo a favore e l’altro da un corner contro, circostanze sulla quale aveva lavorato molto in allenamento. Dobbiamo fare i complimenti al Belgio che ha preparato bene la gara ed è stato superiore nei momenti chiave”.

"Mi sento come se fosse morto un parente..."

L’uscita di scena dal Mondiale russo ha gettato nello sconforto anche Paulinho, in lacrime dopo la il match e nel corso dell’intervista nella mixed zone: “Sia questa eliminazione che quella di 4 anni fa sono difficili da digerire. Nel 2014 fu complicato, ma adesso è ancora peggio. Forse per il modo in cui siamo partiti. Eravamo fiduciosi di poter vincere, sia noi che i nostri tifosi. Ci credevamo davvero tanto e la fiducia è continuata a crescere partita dopo partita. Anche contro il Belgio abbiamo disputato un buon match, la sconfitta non è giusta. Abbiamo pagato a caro prezzo quei pochi minuti del primo tempo e non riesco ancora ad accertarlo. La palla non voleva proprio entrare, ma tocca a noi giocatori prenderci le nostre responsabilità. I tifosi hanno dato il massimo, ma non sempre vince chi gioca meglio”.

Il centrocampista del Barcellona ha lasciato spazio nella ripresa a Renato Augusto ed è stato proprio il classe ’88, con un colpo di testa, a riaprire l’incontro: “Ci siamo svegliati tardi – ha concluso -. È un vero peccato perché era il nostro sogno. Adesso mi sento come se fosse morta una persona cara”.