Bielsa, pace con Crespo dopo 16 anni: "L'ho deluso, si sentì tradito. Oggi gli chiedo scusa"

Mondiali
bielsa_crespo

In conferenza stampa, il Loco, oggi allenatore del Leeds, si è scusato pubblicamente per quanto successo nel Mondiale del 2002, quando, da CT, mentì a Hernan Crespo sulle sue qualità: "Si sentì tradito, l'ho deluso". Immediata la risposta dell'ex attaccante: "Marcelo, accetto le tue scuse, l'importante è cogliere l'insegnamento che lascia questa vicenda"

Nell’ultima conferenza stampa, Marcelo Bielsa ha sorpreso tutti. L’allenatore argentino, oggi allenatore del Leeds in Serie B inglese, ha deciso di chiedere pubblicamente scusa a Hernan Crespo, per un fatto risalente al lontano 2002. Secondo quanto spiegato dal quotidiano Clarin, nel Mondiale di quell’anno (per l’Argentina, eliminata al primo turno, fu una vera disfatta) ci furono incomprensioni tra l’allora CT e l’ex attaccante del Parma: il "Loco" riteneva incompatibili Batistuta e lo stesso Crespo, mai scesi in campo insieme dall’inizio. Un errore tecnico accompagnato da uno umano, che lo stesso Bielsa, preso dal senso di colpa, ha voluto spiegare nei dettagli in conferenza: "Ho allenato Crespo in due momenti della sua carriera: quando era ancora immaturo, e quando invece era un campione affermato. Nel momento in cui era ancora acerbo, gli dissi che era un giocatore maturo. Non lo pensavo, ma glielo dissi solo per aiutarlo e alimentare la sua autostima. Quando invece divenne un calciatore di livello, gli dissi che non era come prima. La cosa lo turbò, Hernan si sentì tradito. E non me l’ha mai perdonato. E ha ragione". E ancora: "Quanto accaduto mi ha insegnato che se si dice una bugia a un bambino per infondergli fiducia, ma in realtà non credi che possa davvero riuscire in quel che fa, risolvi il problema solo momentaneamente. Allora parlai così a Crespo per convincerlo, ma alla fine non lo pensavo. Oggi mi scuso pubblicamente con lui perché so che l’ho deluso".

Crespo, scuse accettate: "Anni di dolore"

La risposta di Hernan Crespo non si è fatta attendere: “Marcelo - si legge nella sua lettera aperta - le tue scuse mi hanno fatto riavvolgere 14 anni di dolore, che ho ancora dentro. Quel sentimento mi porta a scrivere questa lettera. È stata una tremenda delusione sentirsi ingannato da un leader come te, tristezza grande quanto la stima che avevo per te. Ti avevo creduto fin dal primo giorno che ci siamo incontrati a Parma, e, come te, ho sempre mantenuto per me ciò di cui parlavamo. Oggi però ho deciso di rendere pubblico il mio pensiero, dopo che tu hai pronunciato le tue parole. Certo, Marcelo, accetto le tue scuse. Te l’ho già perdonato molto tempo fa, mi dispiace non averlo fatto personalmente. Ma non è mai troppo tardi. Non voglio entrare nei dettagli: la cosa più importante è l’insegnamento che lascia questa situazione. Come mi hai detto tante volte, Marcelo, dobbiamo affrontare la verità senza ingannare l’altro. Alla fine del cammino, chi lo segue così non è solo il miglior leader, ma anche il più maturo. Mi ha fatto piacere ascoltare le tue parole, Marcelo. Ti mando un abbraccio”.