Inghilterra, il maltempo complica il rientro: aereo dirottato su Manchester, spostamenti extra per i giocatori

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Gareth Southgate (getty)
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Dopo la brillante vittoria contro la Spagna, mattinata sfortunata per la nazionale inglese: l'aereo messo a disposizione dalla Federazione, dapprima diretto a Birmingham, causa maltempo è stato dirottato su Manchester. Cattiva notizia per gran parte del gruppo, che ha dovuto affrontare lunghi spostamenti per rientrare a casa

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Gioia e festa prima, stanchezza poi. È stata una notte di emozioni quella che hanno vissuto i giocatori dell’Inghilterra: all’incredibile vittoria per 3-2 contro la Spagna ha infatti fatto seguito il frenetico rientro alla base, voluto dagli stessi componenti della rosa di Southgate a causa dei tanti impegni di Premier League alle porte. Per questo motivo, la nazionale dei Tre Leoni ha optato per prendere l’aereo di ritorno molto presto la mattina successiva al match di Siviglia, un volo che però ha riservato sorprese inattese. Dapprima diretto nel piccolo scalo di Birmingham, infatti, l’aereo è stato dirottato all’ultimo dai piloti nell’aeroporto di Manchester, a causa dei problemi metereologici che, nella mattinata di martedì, imperversavano nel centro del Paese. Un cambio di programma che per alcuni è stato una manna dal cielo, mentre per altri ha costituito una pessima notizia. Se Birmingham offriva infatti una posizione comoda per il rientro della grande maggioranza dei calciatori nelle proprie città di appartenenza, diversamente si può dire di Manchester. La deviazione è stata un vantaggio chiaro per Marcus Rashford e Raheem Sterling, stelle di United e City, mentre molto peggio è andata a chi doveva far ritorno a Londra, come Kane, Winks e Trippier, che hanno dovuto affrontare un viaggio in auto (messa a disposizione dalla FA) di circa 200 miglia. Come loro anche Barkley e Bettinelli, di Chelsea e Fulham, sono stati costretti ad affrontare il traffico di metà mattina del sud-ovest della Capitale. Il più sfortunato è stato senza dubbio Lewis Dunk, che vive a Brighton: il difensore classe 1991 non solo ha mancato il suo debutto internazionale contro la Spagna, ma anche dovuto percorrere ben 260 miglia per raggiungere la costa sud inglese.