Bergomi: "L'Italia ha i talenti, ma serve coraggio"

Calcio

Beppe Bergomi commenta la mancata qualificazione della Nazionale a Russia 2018: "La riunione tra i giocatori ha esautorato Ventura, anche loro hanno delle responsabilità". E sul futuro: "Sono favorevole al ct part-time: dovrebbe alllenare la Nazionale e un club"

Il giorno dopo fallimento della Nazionale è già tempo di guardare avanti, analizzando gli errori commessi, per iniziare quanto prima un’urgente rifondazione del sistema calcistico italiano. Gli azzurri non andranno al Mondiale per la seconda volta nella loro storia – l’unico precedente risaliva a 60 anni fa – e la debacle dello spareggio contro la Svezia mette in discussione le scelte fatte finora: “Sento parlare della gestione del settore giovanile, dei Dilettanti, della Lega Pro, ma penso che dobbiamo iniziare a chiederci se siamo ancora un campionato di elite. Ci sentiamo ancora i più forti in Europa?” – commenta Beppe Bergomi negli studi di Sky Sport 24-. E passando ad analizzare gli errori, non ha dubbio su quale sia uno dei principali problemi del nostro movimento calcistico: “I talenti ci sono, lo dimostrano l’under 18 e l’under 19, ma abbiamo poco coraggio a farli giocare. Così abbiamo portato avanti questa generazione: quando va in difficoltà mentale, qualsiasi avversario diventa difficile da affrontare”.

"La riunione tra i giocatori ha esautorato Ventura"

Per il talent di Sky Sport, però, la mancata qualificazione a Russia 2018 non è imputabile solo alle scelte dei dirigenti federali e del ct: “La riunione che hanno fatto i giocatori da soli è un brutto segnale: a quel punto Ventura è diventato l’anello debole ed è stato esautorato dalla squadra. Nessuno dopo questa sconfitta sta parlando dei calciatori, ma credo che anche loro abbiano delle responsabilità”. Bergomi si concentra poi sulla doppia sfida con la Svezia nello spareggio Mondiale: “Sin dal sorteggio ho temuto la squadra di Andersson: è una Nazionale mentalmente solida e organizzata. Molti pensavano che fosse facile, ma se si gioca con paura diventa tutto difficile”. Sulle scelte di formazione del ct Ventura, il talent di Sky Sport si esprime così: “Gabbiadini e Jorginho hanno fatto una buona partita, ma il giocatore del Napoli è stato poco coinvolto nel secondo tempo. Avrei gestito meglio i cambi e sicuramente Inisgne avrebbe meritato una chance”. 

"Favorevole al ct part-time: dovrebbe allenare il club e la Nazionale"

Adesso è il momento di pensare al futuro. Un futuro in cui a Bergomi non dispiacerebbe ripensare alla figura del ct a tempo pieno, come proposto da Fabio Caressa: “Credo che un commissario tecnico part time possa essere una soluzione. Potrebbe lavorare sia nel club che in Nazionale. L’ideale sarebbe Conte: con una squadra più povera di talento di questa è riuscito ad ottenere ottimi risultati. Se invece cerchiamo uno straniero di personalità per gestire gli uomini, Mourinho è perfetto. Sa tirare fuori il meglio dai giocatori”. Per Bergomi la difficoltà sta nel far accettare al sistema l’idea che il ct possa lavorare sia per il club che per la Nazionale, ma secondo lui ci possiamo arrivare.

"In Italia ci sono talenti, possiamo ripartire rapidamente"

Infine ritorna sulla crescita dei giovani talenti: “Abbiamo giocatori interessanti, con l’allenatore giusto possiamo ripartire. L’idea di impostare un sistema di gioco uguale per tutte le Nazionali, anche quelle giovanili, è difficile da mettere in partica – spiega Bergomi – Abbiamo allenatori bravissimi, ma ognuno lavora in modo diverso. Mi piacerebbe vedere un progetto tecnico che preveda la costruzione il gioco da dietro, ma le società vogliono i risultati. In ogni caso i talenti ci sono: possiamo ripartitre velocemente”.