Caressa: "Commissario indispensabile, ecco il mio triumvirato: Sacchi, Uva e Costacurta"

Calcio

Fabio Caressa

Non abbiamo bisogno di un presidente federale che sia espressione politica. C’è bisogno di qualcuno che abbia una visione e che dovrà lavorare fino al 2028, data possibile per gli Europei in Italia. Dobbiamo puntare a quello

Ferran Soriano dice che, per far funzionare una società di calcio, servono tre persone: un visionario, un signor no ed un ex giocatore di calcio. Io vedrei bene in queste figure Arrigo Sacchi, Michele Uva, attuale dg della Figc e, come uomo di campo, Billy Costacurta sarebbe perfetto...

Non è tutto da buttare via

Il calcio italiano è vero che ha dei problemi, ma nessuno di questi ha influito direttamente sull’uscita della Nazionale dal Mondiale che è stato un cortocircuito tecnico-psicologico all’interno del gruppo. Le responsabilità sono di tutti e quindi è un bene che adesso si provi a cambiare qualcosa nel calcio italiano. Tavecchio ha anche fatto cose buone, come la Var, il tentativo dei centri federali; poi ci sono le sue vittorie politiche che ieri ha rivendicato, ma che interessano meno e che influiscono poco nel movimento nazionale. Credo che il livello del calcio italiano – e lo sta provando il nostro campionato che quest’anno è bellissimo- non sia tale da non meritare la partecipazione al Mondiale. Bisogna dividere le due cose: da una parte la mancata presenza in Russia, dall’altra la federazione, che comunque da un punto di vista economico, funziona.
 

Stato di calamità naturale

L’idea che c’è in questo momento è quella del commissariamento. Si configura una situazione di catastrofe naturale, un po’ come quando le Regioni chiedono lo stato di calamità naturale. In questo caso sarebbe il Coni a constatare lo stato di calamità e, non potendo essere sicuro dell’amministrazione, allora commissaria. Bisogna essere sicuri che questa scelta venga, almeno teoricamente, condivisa dalla Uefa.

 

Ecco il “mio” triumvirato: Sacchi, Michele Uva e Costacurta

In questo momento è indispensabile un commissario e lo vuole la nazione. Ci sarà un triumvirato, composto da un commissario che può essere anche di rappresentanza e che possa fare gli interessi reali del calcio. Prendo spunto da un libro scritto da Ferran Soriano, dirigente del Barcellona e Manchester United e vi dico: per far funzionare una società di calcio servono tre persone: un visionario (Arrigo Sacchi), un signor no, ossia chi tiene i conti e potrebbe essere Michele Uva. Poi serve un ex giocatore di calcio con esperienza di campo che possa fare il vice commissario con delega al Club Italia e con delega all’area tecnica. Come uomo di campo? Metterei Billy Costacurta.
 

Ci ricorderemo di Ventura: senza dimissioni nessuna uscita onorevole

La scelta dell’allenatore dell’Italia? E’ stata di Tavecchio, perché è il presidente che lo sceglie. E quindi la responsabilità è sua. Questa è una tragedia per il calcio italiano e per i tifosi: quando succede una cosa del genere devono cadere le teste. E’ sempre stato così. Andava capito che Ventura andava allontanato dopo la partita con la Spagna perché c’erano tutti gli elementi per farlo. Detto questo, Tavecchio non passerà alla storia come il presidente federale che non ha portato l’Italia al Mondiale perché sono cose che si dimenticano…invece ci si ricorda dell’allenatore. E se Ventura avesse rassegnato le dimissioni in maniera dignitosa, sarebbe uscito meglio. Non ha dato le dimissioni e quindi non può pensare ad un’uscita onorevole.
 

Non abbiamo bisogno di un presidente federale che sia espressione politica

C’è bisogno di qualcuno che abbia una visione e dovrà lavorare fino al 2028, data possibile per gli Europei in Italia. Dobbiamo puntare a quello: per iniziare ad esempio a fare un lavoro sugli stadi, bisogna lavorare in questo senso. Ma è necessario rifondare lo statuto: è possibile che la Serie A quando vota conti meno dei calciatori e degli allenatori? La Lnd è diventata un mostro enorme che vale oltre il 30% nelle votazioni perché al suo interno, ad esempio, ci sono il calcio femminile, il calcio a 5.
 

Ancelotti, Mourinho, Mancini, Ranieri...

Ancelotti non ha mai detto di no alla Nazionale. Quello che vuole è un progetto: avere in mano tutte le nazionali per iniziare un lavoro sistematico, come aveva iniziato a fare Sacchi. In questo momento o si chiama Ancelotti con Costacurta, oppure Mourinho part time; oppure Mancini o Ranieri.