Ventura: "La Nazionale è stata una cosa più grande di me: l'ho pagata, ma ora voglio ripartire"

Calcio
Gian Piero Ventura, ex CT della Nazionale (getty)
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L'ex CT azzurro premiato a Sarezzano: "Ho pagato in maniera violenta la mia esperienza in nazionale, che è finita un minuto dopo Italia-Spagna. Non voglio fare polemiche: il mio obiettivo è riprendermi i miei 35 anni di carriera"

Gian Piero Ventura torna a parlare. Premiato come “Sarezzanese illustre”, un tributo offertogli dalla città di Sarezzano (AL), l’ex Commissario Tecnico azzurro si è soffermato, a pochi mesi di distanza dalla tragica sfida contro la Svezia, a descrivere il suo periodo alla guida della Nazionale: “Sono reduce da qualche cosa che è stato più grande di me - ha ammesso davanti alla platea - Una cosa che ho pagato in maniera abbastanza violenta. Nel calcio non c’è mai una sola persona che vince, così come mai c’è una sola persona che perde”. All’età di 70 anni, Ventura è deciso, nonostante la brutta caduta in azzurro, a riprendere al più presto la sua attività di allenatore: “Ci sono sempre tante verità: quando poi usciranno sarà tutto più chiaro. Adesso ho una voglia feroce di ripartire, oggi ho bisogno e voglio dare delle risposte. Non si possono cancellare 35 anni di carriera da allenatore con due mesi: dico così perchè la mia avventura in nazionale è finita esattamente un minuto dopo che abbiamo perso contro la Spagna”. Parole forti, quelle dell’ex CT, ma nessuno sfogo: “Da una parte ci sono i 35 anni di carriera, dall’altra i mesi in nazionale che li hanno cancellati. Voglio semplicemente riprendermi i miei 35 anni, perchè me li sono guadagnati sul campo. E per farlo non voglio fare polemiche o dichiarazioni: voglio farlo attraverso il calcio giocato, attraverso i risultati e attraverso la presunzione di quello che penso di poter ancora fare. E da qui riparto”.