Italia, Pellegrini: "Siamo stufi di vedere vincere gli altri"

Calcio
Pellegrini, Italia (Getty)

Il centrocampista azzurro ha parlato in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale: "Vogliamo rialzarci, siamo stufi di vedere vincere gli altri, ma serve tempo e tanto lavoro. Per me è un onore portare sulle spalle il numero di De Rossi"

Ripartire subito dopo la sconfitta con l'Argentina, in quella che è stata la prima gara con Luigi Di Biagio in panchina. La Nazionale azzurra affronterà martedì sera l'Inghilterra in amichevole, con Lorenzo Pellegrini – in campo nella mezz'ora finale nella sfida contro l'Argentina – che in conferenza stampa dal ritiro dell'Italia ha lanciato un messaggio chiaro: "Tutti noi vogliamo rialzarci, senza pensare ai blocchi mentali o altro, non c’è tanto da pensare. Abbiamo dei giocatori veramente forti e dobbiamo lavorare, abbiamo purtroppo più tempo rispetto agli altri per lavorare e dobbiamo sfruttarlo al meglio questo tempo, concentrandoci su quello che deve essere la Nazionale. Ci siamo stancati di vedere sempre gli altri vincere. Sono convinto che la nostra sia una squadra forte e piena di valori", le parole del centrocampista della Roma.

"Un onore poter vestire il numero di De Rossi"

Il calciatore azzurro ha poi proseguito: "I colleghi più grandi sono predisposti nei confronti dei giovani, ci aiutano. Diamoci il giusto tempo perchè non si cambia così, dalla mattina alla sera, ma dobbiamo lavorare e crescere insieme. Credo nella Nazionale e negli italiani che ci seguono. Possiamo crescere come modo di vedere il calcio. Di Biagio è carico, ha molta voglia di dimostrare: ci ha detto che è stato contento dell'atteggiamento che abbiamo messo in campo nel secondo tempo contro l'Argentina. Per me è un onore indossare il numero di maglia di Daniele De Rossi, sappiamo tutti che giocatore e che persona è". Pensiero finale su Buffon: "E' un esempio di professionalità. Gigi è un capitano vero, anche per noi che siamo qui da poco. Non è mai semplice gestire rapporti così ma lui ti fa sentire a tuo agio, ti aiuta in qualsiasi momento, ha sempre una parola buona, ti dà serenità. E' un'icona. Le critiche nei suoi confronti? È un professionista ed è abituato alle pressioni. A mio parere sono immeritate, da un momento all'altro poi. In campo fa la differenza", ha concluso il centrocampista classe 1996 di proprietà della Roma.