Nazionale, Bernardeschi: "I talenti italiani ci sono, bisogna crederci. Posso fare la mezzala"

Calcio

Federico Bernardeschi ha parlato in conferenza stampa da Coverciano, dal possibile impiego in ruolo per lui inedito a centrocampo, fino alla questione dei giovani talenti italiani che hanno poco spazio nel nostro campionato. Infine, parole importanti anche sulla Juventus e Cristiano Ronaldo

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Federico Bernardeschi ha cominciato la stagione con un gol e due partite da titolare su tre con la magia della Juventus e adesso si appresta ad essere protagonista anche con quella della Nazionale. Roberto Mancini punta su di lui e potrebbe schierarlo anche in un ruolo inedito per il n.33 bianconero, ovverosia quello di mezzala a centrocampo. Bernardeschi, in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano, tra le altre cose ha parlato anche di questa eventualità: "Il ruolo non è un problema - ha detto - non sarà un problema mettersi lì a imparare automatismi nuovi. È un ruolo nuovo, ma mister Allegri mi prova lì giù durante la settimana. Ci vorrà un po’ di pazienza per automatizzare il tutto, ma l’importante sarà avere la volontà e il coraggio di applicarsi". L'ex Fiorentina fa parte di quella schiera di giovani che Mancini vorrebbe di più in campo in Serie A e il discorso del Ct è condiviso: "Il mister ha ragione sugli italiani, ci si deve credere un po’ di più in questi giovani. Credo sia una questione di abitudine, una volta giocavano di più. Ma non credo perché non ci siano più talenti, ma perché anni fa il calcio italiano era visto diversamente. Dobbiamo ripartire da lì, a rivedere il calcio italiano com’era visto un po’ di anni fa".

Sulla Juve e Cristiano Ronaldo

Dall'azzurro al bianconero, l'inizio di stagione di Bernardeschi è stato ottimo. Frutto anche di un anno "di apprendistato" durante il quale ha imparato molto: "In quest’ultimo anno sono maturato molto dal punto di vista mentale. La Juventus mi ha fatto non bene, ma benissimo. Sono diventato un uomo. Credo fermamente che la differenza in questo sport sia la testa, e credo nella mia testa e nelle mie possibilità mentali. Al di là delle qualità, dei ruoli, dei moduli, la prima cosa è la mentalità: quando hai quella e quando hai raggiunto la consapevolezza della tua forza, la devi allenare". Infine, una battuta su Cristiano Ronaldo ancora a secco di gol: "Anche lui è umano, ha cambiato paese, campionato e società, è normale per tutti un po’ di ambientamento. Tra un po’ di mesi ci chiederemo quando smetterà di segnare, ne farà talmente tanti che ci stancheremo di dirlo".