Italia, Quagliarella: "In azzurro non per premio. Samp? Resto finché non mi cacciano"

Calcio

L’attaccante della Samp, attualmente in ritiro con l'Italia, ha parlato così: “Di Vialli presidente non so nulla, ma sarebbe straordinario per i tifosi. Con Ferrero ho sempre avuto un buon rapporto. Nazionale? Sono pronto per la Finlandia”

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Con i suoi 36 anni, Fabio Quagliarella è il decano della Nazionale italiana. “Sono il più vecchio del gruppo ma vivo tutto con entusiasmo e serenità: alla mia età si impara a gestire le emozioni” ha detto l’attaccante, nell’intervista rilasciata a Rai Sport. Ora l’obiettivo sarà quello di imporsi nelle gerarchie di Roberto Mancini: “Cerco di ritagliarmi il mio spazio, non penso che essere qui sia un premio. Se il c.t. chiama un giocatore è perché sa che può dare un contributo, io sono a disposizione e mi sento pronto per la Finlandia. Siamo in tanti, è un gruppo giovane, forte e con molta personalità”. Eppure, l’Italia non segna molto e fa fatica in questo senso. “Dobbiamo fare di più, ma Mancini ci sta trasmettendo serenità perché essendo stato un grande calciatore sa come vanno gestite determinate situazioni” ha proseguito l’attaccante blucerchiato. Che alla Sampdoria si trova benissimo: “Finché non mi cacciano, rimarrò lì. Della possibilità di Vialli alla presidenza non ne so nulla, ma sarebbe una cosa straordinaria per i tifosi visto che ha fatto la storia del club. Ad ogni modo, con Ferrero ho un ottimo rapporto”.

Il periodo buio

La carriera di Quagliarella è stata segnata dalle minacce e dai ricatti subiti per anni da uno stalker. “Ogni tanto ripenso a questa storia, pochi giorni fa ne ho parlato con alcuni compagni, mi hanno chiesto come facevo ad allenarmi in quelle condizioni. La mia testa era da un’altra parte. Mi porto dietro tante cicatrici, ora vado dritto per la mia strada” ha concluso il giocatore