Pirlo: "Con Mancini un'Italia bella e moderna: ora serve vincere. Balotelli, guarda Kean"

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(lapresse)

L'ex centrocampista elogia il lavoro di Mancini: "Ho visto un'Italia che gioca a calcio, la definirei moderna. Ora bisogna provare a vincere. Kean? È in fiducia e fa gol, mica poco". Sulla Juve, poi: "Segnali che può essere l'anno giusto in Champions, le chance di vittoria sono aumentate. E Ronaldo si è adattato in fretta". Inter e Milan, la corsa per l'Europa continua: "Lautaro più completo di Icardi, il derby era la partita della vita. Sorpreso da Gattuso, si è evoluto. E Piatek mi ricorda Inzaghi"

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ITALIA-FINLANDIA, LE PAGELLE DEGLI AZZURRI

“In questa Italia mi ci troverei bene”: parola di Andrea Pirlo, uno che di bel gioco se ne intende. L’ex centrocampista di Juventus, Milan e Inter non ha dubbi sul lavoro che sta svolgendo il CT Roberto Mancini, che alla guida degli Azzurri ha già vinto la prima partita delle qualificazioni a Euro2020, 2-0 contro la Finlandia: “Tre centrocampisti di qualità e una missione: giocare a calcio, sempre. Anche contro la Finlandia: in una parola, la definirei moderna”, ha spiegato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. “Dobbiamo provare a vincere l'Europeo e poi il Mondiale. Se Mancini ha esagerato? No, almeno ci devi provare: la qualità non manca e la concorrenza non mi pare tremenda. Dire ‘ci proviamo, ma…' è già cercare degli alibi”. Alibi che per Mario Balotelli sembrano finiti, mentre in rampa di lancio c’è il gioiellino Kean: “Mario si è rimesso in gioco, credo anche per tornare in Nazionale: se ha capito davvero che era l'unica cosa da fare, sarebbe già buon segno. Comunque, nel frattempo è giusto chiamare Kean, come si è visto a Udine: non spreca la fiducia che gli danno e quando gioca, spesso fa gol. Mica poco”.

"Juve, le chance di vincere la Champions sono in salita"

Andrea Pirlo, reduce dalla partita di Liverpool con le leggende del Milan, ha anche parlato di Serie A, a cominciare dalla Juventus: “Ha torto chi dice che fa male al campionato: costringe le concorrenti ad alzare l' asticella - ha spiegato - E poi il suo target ormai è l'Europa, e chi fa bene in Europa aiuta il calcio italiano. Ronaldo? Se scegli di cambiare vita a 33 anni, le tue motivazioni sono al massimo. Devi solo adattarti alla nuova realtà, e lui l'ha fatto molto in fretta”. La squadra di Allegri guarda ai quarti di Champions: “Nell'anno giusto ci sono episodi che ti fanno capire che lo sarà. Nel caso della Juve quella partita perfetta, l'aver eliminato chi avrebbe giocato la finale in casa, l'uscita del Real… E l’Ajax ora è un buon sorteggio, fisicamente la Juve può distruggerli. Quante chance di vittoria? Gliene davo già tante, con l'autostima al massimo sono aumentate. A patto di convincersi che è necessario imporsi quel ritmo e quella mentalità dal primo minuto di ogni partita. Quello che la Juve non aveva fatto a Madrid”. Tornando al campionato, Pirlo ha aggiunto: “Penso che le prime quattro a fine stagione saranno le stesse di oggi. Anche se la Lazio adesso sta bene. Mi ha deluso un po' la Roma: dopo la semifinale di Champions dell'anno scorso ci si aspettava una crescita almeno in Italia. Per ringiovanire, hanno rinunciato all'esperienza necessaria a continuare il discorso iniziato”. Sul gap tra la Juve e le altre: “Per avvicinare i bianconeri bisogna investire senza sbagliare in campioni, qualità: se le altre per comprare sono costrette a vendere, è dura che migliorino”.

"Lautaro più completo di Icardi. Gattuso mi ha sorpreso, Piatek ricorda Inzaghi"

Dietro la Juve, Inter e Milan si danno battaglia. E i nerazzurri sono usciti col morale alto dal derby: “Era la partita della vita e ha giocato l' unica partita che poteva fare: aggredendo in avanti, di squadra, tutti che aiutano tutti. Quella che di solito faceva il Milan”, ha analizzato Pirlo. Che su Lautaro-Icardi ha spiegato: “Lautaro è più completo, fa giocare meglio la squadra; Icardi è più uomo gol. Per me possono giocare insieme, sono una bella coppia. Togliere la fascia? La società ha scelto un gesto forte: a volte servono. L’ Inter resta, chi non gioca perde valore: se Icardi fosse stato ancora fermo, chi lo avrebbe voluto più? L' Inter un altro attaccante ce l'ha: come rientrerà Icardi dopo essere stato fermo così tanto?”. Parlando poi del Milan: “Nel derby è stato costretto a giocare una partita che non era abituato a fare. Ma si riprenderà: la compattezza di prima non era un caso. Della squadra di Gattuso mi aspettavo l'organizzazione difensiva, il saper essere ferocemente concentrata della sua squadra. Non mi aspettavo questa voglia di costruire gioco, di essere anche belli da vedere. Ma Rino ha studiato, è andato oltre l'etichetta che aveva da giocatore tutto grinta: i tecnici non sempre sono come quando giocavano. Addio Higuain? Da come vanno le cose, il Milan ci ha guadagnato: Piatek è giovane, e fa quasi sempre gol. Mi piace la cattiveria con cui cerca sempre la porta, quasi da assatanato: mi ricorda Inzaghi, sembra sapere sempre dove andrà il pallone”.