Italia, Cistana, Orsolini e Castrovilli in conferenza: "Che opportunità"

Calcio

I tre volti nuovi del gruppo azzurro in conferenza a Coverciano: "Opportunità unica che speriamo di sfruttare al meglio. L'Europeo è un sogno per tutti noi". Orsolini: "Peccato non aver potuto sentire Mihajlovic, volevo i suoi consigli"

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Emozione, tanta ambizione e il desiderio di sfruttare al meglio l’opportunità azzurra. Andrea Cistana del Brescia, Riccardo Orsolini del Bologna e Gaetano Castrovilli della Fiorentina sono i tre volti nuovi scelti da Mancini per le gare di qualificazione al prossimo campionato Europeo che vedranno l’Italia affrontare Bosnia e Armenia. I tre giocatori azzurri sono stati protagonisti nella conferenza stampa che si è tenuta a Coverciano. "Questa convocazione è stata davvero emozionante, un riconoscimento degli ultimi anni. All’inizio non è stato facile, ho fatto tanta gavetta tra Serie C e D", ha esordito Cistana. Il difensore del Brescia ha poi proseguito: "Questo campionato per me è iniziato bene, anche se purtroppo per la squadra non stanno arrivando i risultati. Dove mi vedo tra due anni? Se mi avessero fatto questa domanda due anni fa, avrei risposto che speravo di giocare titolare in C… Ora spero di imparare un sacco di cose in questo ritiro". Cistana riepiloga le tappe del suo percorso che lo hanno portato fino alla Nazionale: "La Serie B mi ha fatto crescere e maturare tantissimo, così come tutte le altre categorie nelle quali ho giocato. Meglio giocare in Serie D o con le seconde squadre? Io dopo la Primavera sono finito in D. Non volevo andarci, la vedevo come una sconfitta. Invece se potessi tornare indietro farei questa scelta un anno prima. Per me è molto più formativa la Serie D che la Primavera". Chiusura legata al sogno Europeo: "Non posso dire che la cosa non mi tocchi. Vediamo quello che succederà. Rito di iniziazione? Ho cantato 'Che fantastica storia è la vita' di Venditti, ma sono stonatissimo".

Castrovilli: "Gruppo allegro e spensierato"

Prima chiamata azzurra anche per Gaetano Castrovilli, protagonista di un grande avvio di stagione con la Fiorentina. "Essere qui è il sogno di ogni bambino, ma per me non rappresenta un punto di arrivo ma di partenza. La mia passione per la danza da bambino? Mi piace ancora oggi e nel tempo libero cerci di trovare qualche scuola di danza. Nel calcio rivedo diversi passi di danza”, ha ammesso il centrocampista viola. Che ha poi svelato il particolare rito a cui è stato sottoposto dal gruppi azzurro insieme agli altri nuovi: "Ci hanno fatto cantare davanti a tutti, è stato imbarazzante. Però i compagni ci hanno aiutato subito a integrarci: questo è un gruppo che ispira allegria e spensieratezza, giocano e si divertono". Idee chiare per Castrovilli: “Bisogna continuare a migliorarsi, non mi reputo ancora completo, ogni giorno devo fare qualcosa per crescere. Se spero nella chiamata per l’Europeo? Io ci vorrei arrivare, spero con le prestazioni con la Fiorentina di mettere in difficoltà il mister per potere essere convocato". Il centrocampista viola ha poi proseguito: "In Serie A bisogna dare fiducia, quando un giovane sbaglia una partita lo si massacra. Ko contro il Cagliari? È stata una brutta figura".

Orsolini: "Devo molto a Mihajlovic. Volevo i suoi consigli"

"Questa per me è un'opportunità incredibile che cercherò di cogliere al meglio. Per me, come per tutti i nuovi, questa convocazione è l’occasione per farci vedere dal mister e dai compagni. Speriamo di sfruttarla, che sia la prima di tante altre chiamate", ha ammesso Riccardo Orsolini. Il calciatore del Bologna ha poi proseguito: "Devo molto a Mihajlovic, nelle ultime due settimane non l'ho sentito e mi spiace perché avrei voluto consigli e una parola di sostegno. Appena rientrerò a Bologna gli racconterà tutto". Orsolini ha poi aggiunto: "Rito di iniziazione? Ho cantato 50 Special, che imbarazzo all’inizio. Questo è un gruppo straordinario e l’ho notato subito. Ti fanno sentire a tuo agio, personalmente all'inizio c'era timore non conoscendo tutti personalmente, ero un po’ titubante. Mi hanno fatto sentire parte integrante del gruppo. Se sogno l’Europeo? Certo, sarei un ipocrita a dire il contrario. Ci spero, così come gli altri miei compagni, ma non deve essere una nostra ossessione", ha concluso.