Premier League, sudamericani in campo: Federazioni ritirano reclami

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©IPA/Fotogramma

Le Federazioni di Brasile, Cile, Messico e Paraguay hanno deciso di ritirare i loro reclami: i giocatori che non hanno risposto alle convocazioni perché non autorizzati a partire dai rispettivi club potranno scendere in campo nel weekend di Premier League

Nessuno stop forzato per i giocatori sudamericani di Premier League che non hanno risposto alle convocazioni delle rispettive nazionali per gli impegni di qualificazione al prossimo Mondiale, perché non autorizzati dalle società di appartenenza. Come si legge nel comunicato della Fifa, dopo un "dialogo costruttivo, le associazioni affiliate di Brasile, Cile, Messico e Paraguay hanno deciso di ritirare i loro reclami in relazione ai giocatori con sede in Inghilterra e ai giocatori destinati a giocare in Inghilterra, che non sono stati svincolati per le recenti partite internazionali". Se in grado di giocare, Alisson, Fabinho, Firmino (Liverpool), Thiago Silva (Chelsea), Ederson, Gabriel Jesus (Manchester City), Rafinha (Leeds), Fred (Manchester United) e Sierralta (Watford) potranno così scendere regolarmente in campo nel weekend di Premier League senza che i club corrano il rischio di sanzioni.

La ricostruzione

I club di Premier League nei giorni scorsi non hanno autorizzato i loro giocatori a rispondere alle convocazioni per le partite delle nazionali impegnate in Paesi inseriti in zona rossa dal Governo britannico. Questo perché, una volta fatto rientro in Inghilterra, sarebbero stato costretti a regime di quarantena a causa delle misure anti-Covid previste dal governo britannico. In risposta, le federazioni di Brasile, Cile, Messico e Paraguay hanno chiesto di applicare l'articolo del regolamento Fifa che impedisce ai giocatori che non hanno risposto a una convocazione di scendere in campo nei 5 giorni successivi all'ultimo impegno della loro nazionale. Una norma che non avrebbe consentito ai giocatori coinvolti di scendere in campo in questo weekend di Premier League. Una situazione che adesso – dopo il dialogo tra le federazioni e la Fifa –  è rientrata, in attesa che insieme al Governo inglese venga trovata una soluzione definitiva che accontenti tutte le parti in causa.

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