Paolo Di Canio celebra 'La stagione del record'

Premier League

Nuova puntata del Di Canio Premier Special dal titolo 'La stagione del record', appuntamento da venerdì 21 giugno alle 20.30 e alle 23.45 su Sky Sport Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand

PREMIER AL VIA IL 16 AGOSTO: IL CALENDARIO

Se la sono giocata fino all’ultimo, diciamo l’ultima mezz’ora, poi il gol di Rodri del 3-1 al West Ham United ha spento ogni speranza dell’Arsenal. E il Manchester City ha chiuso la stagione 2023-24 con il titolo di Premier League, il quarto consecutivo. Non era mai successo, ed ecco perché la quinta puntata stagionale del Di Canio Premier Special, in onda da venerdì 21 giugno, primi passaggi alle 20.30 e alle 23.45 su Sky Sport Uno- in streaming su NOW e sempre disponibile on demand- si chiama “La stagione del record”. Al singolare, ma avrebbe potuto anche essere al plurale: perché oltre che al successo del City abbiamo assistito anche al maggior numero di gol segnati in una stagione di Premier League, dunque dal cambio di denominazione operato nel 1992 alla vecchia First Division: 1246, con la media di 3,28 che è la più alta dal 1964-65, periodo di altri talenti e altro calcio, imparagonabile a quello di oggi. 

Il bene e il male nella stessa stagione

Il bene e il male nella stessa stagione, se si pensa che lo Sheffield United ha superato lo Swindon Town 1993-94 per numero di gol subiti: 104 in 38 partite, una media di 2,7, mentre quello Swindon ne aveva subito 100 in 42, dunque una media minore. L’ultima squadra ad aver concesso più gol (121!) era stata l’Ipswich Town nel lontanissimo 1963-64, e se vogliamo quel record negativo era stato ancora più grave perché l’Ipswich solo due anni prima aveva addirittura vinto il campionato. 

Titolo del City all'insegna del gioco e del pragmatismo

Tornando al bello del calcio, è evidente che anche questo quarto titolo del City è nato all’insegna del gioco, della creatività e del movimento ma anche del pragmatismo, un elemento sottovalutato della filosofia di Pep Guardiola, che cerca il risultato attraverso il gioco ma, appunto, cerca il risultato. E allora è stato necessario inserire Gvardiol sulla fascia sinistra, gestire tramite Kovacic, giocatore con caratteristiche diverse, il vuoto lasciato da Gündogan e rimediare all’assenza iniziale di De Bruyne con un Álvarez utilizzato come trequartista anomalo, dato che Guardiola ha pubblicamente dichiarato di non vederlo come centrocampista. 

Arsenal, Aston Villa e Manchester United

È stata anche l’annata di Foden, e quella dei difensori (Stones, Akanji, Lewis) che con maggiore o minore frequenza hanno creato gioco aggiungendosi al centrocampo, e sul piano tattico anche l’Arsenal, secondo per un soffio, ha mostrato cose belle: come lo studio di Mikel Arteta che ha portato Havertz a giocare quasi sempre come punta centrale - definizione limitante - nella seconda parte della stagione, amplificando la ragnatela di movimenti che i Gunners hanno reso un loro marchio di fabbrica, destinato a crescere. Di Canio parla poi dei progressi dell’Aston Villa, arrivato ad un posto in Champions League e unica squadra ad aver battuto il Manchester City e due volte l’Arsenal, ed è stata proprio la vittoria all’Emirates Stadium nel finale di stagione ad aver gravemente compromesso le possibilità di titolo dei londinesi. Questo, e altro - compresa un’analisi del Manchester United e della curiosa situazione legata all’allenatore Erik ten Hag, tenuto in sospeso per parecchi giorni dopo la fine dell’annata - in “La stagione dei record”, nell’inimitabile stile di Di Canio.

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