Roma, Totti: "Un giorno forse farò l'allenatore"

Serie A
Francesco Totti a sorpresa: "Un giorno forse, farò l'allenatore" (Getty)
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Dopo aver festeggiato i suoi primi 40 anni, il capitano giallorosso lancia un'ipotesi stuzzicante per il suo futuro: "Lo fanno molti ex compagni. Io pensavo di non avere il carattere per gestire un gruppo, ma cambierò"

"Un giorno forse farò l'allenatore". Dopo aver festeggiato i suoi primi 40 anni, a colpi di grandissime prestazioni in campo, Francesco Totti spiazza tutti in una lunga intervista rilasciata a Walter Veltroni e pubblicata dal Corriere dello sport. Per la prima volta il capitano giallorosso apre alla carriera in panchina. Finora si era sempre pensato a un suo impegno da dirigente, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ma oggi Totti dice "pensavo di non avere il carattere, ma cambierò. Però in questo momento non ci penso perché conoscendo il mio carattere, forse non saprei gestire un gruppo. Però, in effetti, vedo tutti i miei ex compagni che appena smesso di giocare hanno preso questa carriera d'allenatore. Mi sa che scatta qualche cosa dopo, perché tutti si mettono a fare gli allenatori e allora può darsi pure che scatterà qualche cosa anche a me. Che ti devo dire: cambierò carattere, cambierò modo di impostare tante cose".

L’amore per Roma - Il capitano giallorosso riafferma poi il suo amore per Roma e per la Roma, ma ricorda anche che nel 2003 stava per lasciare città e club per il Real Madrid. Con la società le cose non andavano benissimo, il Real "spingeva a tutti i costi perché giocassi da loro. Era l'unica squadra al mondo per la quale io, a malincuore, avrei potuto lasciare Roma. Ci pensai seriamente. Però alla fine la famiglia, gli amici, mia moglie, mi hanno aiutato a capire tante cose, così sono rimasto qua. E considero che sia stata una fortuna" . Ma c'era stata un'altra occasione per andare altrove: "All'epoca di Carlos Bianchi avevo firmato per la Samp poi segnai due gol all'Ajax Sensi s'impuntò e restai". Quanto alla famiglia Sensi , il campione romanista ne parla con affetto: "Mi hanno sempre trattato come un figlio, io ho cercato di ricambiare per quel che potevo".

Il rapporto con Zeman - L’allenatore con cui ha avuto più feeling è stato il boemo Zeman ("il rapporto migliore"). Uno "con cui ho avuto dei problemi è stato Bianchi"; Spalletti "è una bella persona vuole vincere, ha una cultura calcistica superiore alla media". Infine due parole due su alcuni colleghi calciatori: "Cassano il compagno più forte, con Nesta un'amicizia vera, Montero l'avversario più duro". Oggi un rammarico e una speranza: "Vorrei rivedere lo stadio pieno".