Juve, gol regolare. Occhio di falco, primo tilt

Serie A

Lorenzo Fontani

REGOLIAMOCI. Nel match tra bianconeri e Milan Rizzoli e i suoi assistenti valutano punibile la posizione di Benatia, ma l'unico che disturba il portiere è Bonucci, che però non si trova in fuorigioco. Nel derby di Genova primo caso di malfunzionamento della goal line technology

SAMPDORIA-GENOA
E' buono il gol del pareggio del Genoa: sul cross da destra di Edenilson Silvestre tiene in gioco Rigoni. Moltissimi dubbi invece sul possibile gol del 2-1 segnato da Pandev dopo un colpo di testa di Burdisso deviato sulla traversa da Puggioni: il macedone sembra essere con parte del busto oltre Quagliarella, l'ultimo doriano ad alzarsi. Questione di centimetri. Nella ripresa primo caso di malfunzionamento della Goal Line Technology, per fortuna senza danni: sul colpo di testa di Silvestre il pallone colpisce la traversa e rimbalza chiaramente sul terreno di gioco senza varcare la linea di porta. Dopo qualche secondo l'orologio dell'occhio di falco vibra non sul braccio di Tagliavento, ma su quelli dei suoi collaboratori: scatta la procedura di verifica. Gioco fermo e comunicazione con il tecnico dell'occhio di falco in loco, che certifica il non gol. C'è il rigore per la Samp che l'arbitro concede con la collaborazione dell'addizionale Damato: Quagliarella anticipa Perin che in tuffo ne incrocia la traiettoria toccandolo sulla gamba. Corretta anche l'ammonizione: non c'è chiara occasione da gol e anche ci fosse stata Perin cerca il pallone quindi - da nuovo regolamento - non sarebbe stato da rosso.

MILAN-JUVE
L'episodio di cui si discuterà a lungo accade al 35mo del primo tempo: sulla punizione di Pjanic l'assistente Cariolato fotografa bene due fuorigioco sospetti. Bonucci è buono, Benatia no. Mentre il pallone, sfiorato da Bonucci, entra in porta e gli juventini esultano, Cariolato correttamente consegna la fotografia a Rizzoli e Massa per valutare se Benatia sia punibile. Situazione complicata perché prima bisogna distinguere i due: si sono incrociati confondendo la scena. In ogni caso Massa e Rizzoli hanno il forte dubbio che anche il meno punibile dei due - dunque Benatia - abbia influenzato Donnarumma, impattandone - per dirla col regolamento - la capacità di parare liberamente. Li smentiscono le immagini: l'unico che davvero disturba il portiere è Bonucci, partito però in posizione buona.

UDINESE-PESCARA
Ci sono entrambi i rigori concessi da Rocchi all'Udinese. Campagnaro trattiene Zapata, prende il giallo perché evidentemente l'arbitro giudica non chiaramente da gol l'occasione dell'Udinese, altrimenti sulle trattenute è rimasto il rosso anche nel nuovo regolamento. Ancor più vistosa la trattenuta di Crescenzi sullo stesso Zapata allo scadere, e nessun dubbio sul fatto che l'azione non sia da gol. Anzi nemmeno promettente secondo Rocchi che non estrae neanche il giallo.

CROTONE-NAPOLI
Il Napoli rimane in 10 dopo 31 minuti: espulso Gabbiadini che, steso da Ferrari - poi ammonito - reagisce colpendo l'avversario con una pedata al fianco. Il primo rosso della carriera costerà probabilmente all'attaccante la sfida con la Juve tra due giornate. Estremamente difficile infatti che ne prenda solo una di squalifica. Nel secondo tempo va bene a Crisetig che, già ammonito, interviene su Allan rubandogli il pallone di mano da terra. Il giallo non è più automatico ma scatta solo se si considera promettente l'azione della squadra avversaria. Evidentemente per Mazzoleni quella del Napoli non lo era.

ATALANTA-INTER
A fine primo tempo Medel, non visto - Doveri è vicino ma di spalle - colpisce a centrocampo Kurtic che crolla a terra. Se il gesto fosse considerato violento l'interista rischierebbe la prova tv ma sembra più una manata leggera che un vero e proprio colpo al volto. Fa arrabbiare Gasperini - allontanato - la punizione da cui nasce il gol di Eder. Konko interviene sullo stesso Eder toccando prima il pallone e poi l'avversario che però poteva ancora continuare l'azione, decisione di Doveri non campata in aria. Netto il rigore del 2-1 dato all'Atalanta: Kessie entra in area e Santon va in scivolata trovando soltanto le gambe dell'avversario e non il pallone. Nel finale Berisha esce alto poi frana su Icardi e perde il pallone che l'argentino deposita in porta. Il primo a commettere fallo è Konko che spinge l'attaccante il quale a sua volta sull'onda della spinta va a colpire col gomito alto Caldara. Doveri punisce lui o per il fallo su Caldara o forse per il cosiddetto "ponte" su Berisha stesso.

CAGLIARI-FIORENTINA
Regolare il gol del pareggio della Fiorentina: al momento del cross di Tello Kalinic, che girerà il pallone in porta battendo Storari, è tenuto in gioco da Salomon.

TORINO-LAZIO
Molte proteste della Lazio per il rigore concesso al Torino da Giacomelli probabilmente su indicazione dell'addizionale Di Paolo: sul cross di Ljajic in effetti il pallone sbatte sul braccio di Parolo ma il gesto è del tutto naturale e il tocco involontario.

EMPOLI-CHIEVO
Dopo il caso di Genova si intaccano le certezze sulla Goal Line Technology: così quando un colpo di testa di Gamberini sembra aver varcato la linea di porta prima della parata di Skorupski i giocatori del Chievo non si rassegnano nonostante l'orologio dell'occhio di falco non segnali nulla all'arbitro: l'elaborazione elettronica certifica poi che una piccola porzione di pallone toccava ancora la linea. Nel finale del primo tempo sospetto rigore negato all'Empoli: Maccarone fa tunnel a Rigoni che allunga la gamba. Il contatto sembra esserci anche se non è vistoso, Maccarone va giù forse accentuando la caduta e l'arbitro lascia proseguire.

BOLOGNA-SASSUOLO
Vedono bene arbitro e assistenti quando una conclusione ravvicinata di Taider viene respinta da Peluso con la faccia e non con la mano, come reclamavano i giocatori del Bologna. Bravo l'assistente anche a cogliere un leggero fuorigioco di Torosidis su una conclusione di Verdi, rendendo inutile il gol di Floccari sul cross basso del greco. Nel finale chiede il rigore Verdi che in area del Sassuolo dribbla Cannavaro e va giù: il difensore col tacco tocca il pallone che rimane lì poi si scontra con l'attaccante. Il rigore ci poteva stare ma siamo davvero al limite tra l'intervento negligente e lo scontro fortuito.