Milan-Inter, esordi e ritorni: il giorno del derby

Serie A

Peppe Di Stefano e Massimiliano Nebuloni

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Stasera si gioca il primo derby rossonerazzurro della stagione. Annunciato il ritorno di Silvio Berlusconi in tribuna dopo 8 mesi e per quella che potrebbe essere la sua ultima partita da proprietario del Milan (a pochi giorni dal closing). Nell'Inter la prima in panchina di Stefano Pioli, accolto ad Appiano Gentile come un condottiero

20 marzo, 20 novembre. 8 mesi esatti. Silvio Berlusconi potrebbe davvero tornare a San Siro. Per la sfida più attesa, per il derby di Milano, per riempire quella poltrona spesso vuota ultimamente al Meazza, e per dare un segnale a pochi giorni dal closing. La presenza è stata annunciata, e Berlusconi sarà in tribuna. E Milan-Inter non è una partita normale. Non lo è mai stata. Soprattutto per lui. Potrebbe essere, anzi dovrebbe essere stando alla cronaca, il suo ultimo derby di Milano da proprietario del Milan. Il condizionale è d'obbligo, soprattutto ultimamente.

Ultima volta da proprietario, forse, prima volta dal vivo da quando il Milan è di Montella, prima volta di Montella in una stracittadina milanese. Che è diversa, rispetto a Roma e Genova - parole sue - ma è curiosa ed emozionante. Soprattutto perché lui allena il club per cui da piccolino faceva il tifo, e perché loro -la squadra- si trova al terzo posto e a +8 dall'inter. Inaspettato. Tutto. Non c'è tattica, non c'è tecnica. Non c'è timore e non c'è paura. C'è la voglia di trasformare una settimana strana (quella di avvicinamento) piena assenze, ritardi, intoppi e spifferi in una settimana da ricordare. C'è solo un modo. Battere l'Inter, vincere il derby. E riconvocare Berlusconi come nell'ultimo derby nello spogliatoio. Per una altro scatto, forse l'ultimo, da ricordare.

E in casa Inter... - 231 giorni dopo, Stefano Pioli si risiede in panchina. Da quella dell'Olmpico a quella di San Siro, dalla panchina della Lazio a quella dell'Inter. Dal derby (fatale) di Roma a quello (del rilancio sperato) di Milano. Riparte Pioli e riparte l'Inter, che ha resettato De Boer quasi fosse un virus entrato nei sistemi informatici di Appiano, e ha accolto il nuovo allenatore come un vero e proprio condottiero, capace di toccare subito i tasti giusti per farsi apprezzare ed entrare in sintonia con la squadra, che dopo aver bruciato alibi come fiammiferi, è attesa da una reazione importante, con tutte le incognite che si porta dietro il terzo cambio di panchina 3 mesi.

Quello nerazzurro è stato un sabato da vigilia elettorale, di bocche cucite e riflessioni assortite, di attesa e di passione, di ottimismo alle stelle e adrenalina sotto pelle. Tutto fa derby, in attesa di giocarlo. La ripresa dopo la sosta può orientare la stagione, e in 5 giorni l'Inter si gioca tanto, se non tutto, giá a fine novembre. Vincere il derby aiuterebbe ad avvicinare il treno Champipns che sfreccia come un espresso giapponese; e vincere giovedi in Israele terrebbe acceso un lumicino, in vista di una miracolosa congiunzione astrale nell'ultima partita del girone di coppa. Pioli che conosce il calcio italiano e i suoi interpreti, é categorico: Chi non é pronto è pregato di scendere, chi rimane su oltre a testa fredda e cuore caldo, è pregato di non dimenticare a casa orgoglio e attributi. Tutto quello che serve per ripartire a tavoletta e fare capitolino nella nebbia. Intanto Pioli si accontenta di tornare a contare le ore, a respirare l'odore del campo, a vivere le emozioni di un derby; 231 giorni dopo.