Donadoni: "Contento al Bologna ma pretendo di più"

Serie A
Roberto Donadoni è l'allenatore del Bologna (Getty)

Il Bologna attende l'Empoli in casa, al 'Dall'Ara', match valido per la 16.a giornata di Serie A. E' un Roberto Donadoni determinato quello che si presenta in conferenza stampa: l'obiettivo è vincere per allontanare il momento di crisi

L’imperativo del Bologna è uno solo: vincere. Perché il momento è no e dopo due sconfitte consecutive bisogna svoltare, prima possibile. Perché la 16.a giornata offre uno scontro diretto con vista salvezza contro l’Empoli da non fallire in nessun modo. E Roberto Donadoni lo sa bene ma senza sottovalutare l’avversario. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia del match.

L'Empoli - “Non penso che l’Empoli sia inferiore a molte squadre di Serie A. Serve una crescita perché qualche limite l’abbiamo palesato. La squadra è stata cambiata molto, e la presenza di molti giovani a volte fa pagare l’inesperienza. La malizia di giocatori più esperti magari avrebbe portato più punti. I dettagli fanno la differenza, gli altri non regalano quasi mai. Bisogna affrontare ogni partita cercando di fare i punti, non perché in questi due mesi non si sta facendo risultato. La partita di domani è importante farlo, ma non deve arrivare con tensione o eccessive pressioni. La vittoria arriverà con più aggressività, rispetto all’Udinese. L’intensità sarà fondamentale e loro saranno agguerriti perché hanno più bisogno di punti di noi”. Sul match perso l’anno scorso? "Siamo stati ingenui l’anno scorso. Avremo un pizzico di rabbia ancora per quella partita. Mi aspetto determinazione feroce. Loro stanno meglio dal punto di vista fisico e dovremo fare fatica. Li abbiamo studiati, ma la concentrazione è sul tirare fuori il meglio di noi stessi. Saponara è il giocatore di maggior talento, sa unire bene le due fasi ; dobbiamo essere bravi a contrastarlo il più possibile”. E continua: “Andiamo ad affrontare un avversario che sta peggio di noi in classifica. Chi ha più convinzione di vincere fa la differenza. I ragazzi non ci mettono la determinazione che ci serve per avere continuità. Quando questa viene sei in balia degli episodi, con cui abbiamo perso tanti punti”.

Il suo rapporto con la squadra - “Se sono contento di allenare il Bologna? Levo qualsiasi dubbio da questo punto di vista. Se non fossi contento sarei il primo a dire arrivederci e basta. Ho rispetto per chi mi paga, in merito al mio impegno, il mio desiderio è essere l’allenatore del Bologna. Mi piace metterci tutto me stesso”.

Le critiche - "Sono cose che ho vissuto e rivissuto, non mi preoccupo. I miei problemi sono altri; questo modo di fare non ha equilibrio e mi fa sorridere. Se facciamo due o tre risultati tornano tutto bello … è un’altalena a cui sono abituato e mi comporto di conseguenza. Sulle scelte non si ha mai le controprove che gli altri avrebbero fatto meglio. Sono sereno”.

Problemi in zona gol - “Bisogna essere più convinti. L’Udinese avrà avuto più palle gol ,ma perchè erano più aggressivi, avevano più fame. 3-5-2, 4-3-3, 4-5-1 non fa differenza, conta l’atteggiamento: più aggredisci, più palle recuperi, più occasioni avrai a disposizione”.

Destro - “Ti chiami Mattia Destro o Antonio Mirante, devi incidere sempre. La differenza la fa la voglia di vincere. Più la situazione è difficile più pretendo, partendo da me stesso”.