Lazio, Inzaghi: "Amareggiato, servirà da lezione"

Serie A
Simone Inzaghi, allenatore della Lazio (Getty)

I biancocelesti chiudono con una sconfitta il loro 2016 e si fermano così a quota 34 punti in classifica. L'allenatore: "Non si può perdere 3-0 una partita a San Siro dopo aver dominato per 50 minuti. Faremo tesoro degli errori, guardiamo al futuro con fiducia"

Per la Lazio di Inzaghi arriva un’altra sconfitta contro una “grande”, contro l’Inter la formazione di Simone Inzaghi perde 3-0. In gol Banega e Icardi (doppietta) e biancocelesti che chiudono così il loro 2016 a 34 punti in classifica. Dopo le vittorie contro Sampdoria e Fiorentina si ferma così la corsa della squadra biancoceleste, con l’allenatore che - al termine della gara - ha parlato così della prestazione dei suoi, ai microfoni di Sky Sport: "Fragilità? Abbiamo 34 punti in classifica e non abbiamo mostrato grandi difficoltà; dispiace per stasera perché in una partita come questa - giocando così il primo tempo - è un peccato subire un 3-0. Dispiace per i ragazzi ma sicuramente dovremo analizzare quanto fatto. Secondo me la pecca grande è stata che quando abbiamo preso il primo gol di Banega non siamo stati bravi ad essere squadra, non abbiamo avuto una reazione e una formazione che ambisce a rimanere in alto in classifica deve averla".

Fiducia per il futuro -
"Mi prendo 50 minuti buoni a San Siro durante i quali non abbiamo concesso tiri in porta all'Inter se non qualche punizione laterale; però nello stesso tempo dovremo cercare di capire perché nei secondi tempi abbiamo un calo. Fisicamente stiamo bene, i dati sono ottimi però dovremo cercare di ragionare bene e vedere perché (così come nell'ultima partita contro la Roma) rimaniamo in partita fino ai gol presi e poi andiamo in difficoltà. Ripeto, dispiace perché eravamo stati padroni del campo e poi se si guarda il risultato si vede che è un 3-0. C’è grande amarezza, mi dispiace per i calciatori e per i tifosi che sono venuti qua; nessuno meritava di subire un passivo così. Però ci farà crescere, ci aiuterà. Guardiamo al futuro con tanta fiducia".

"Serve più cattiveria" - "Gli scontri diretti con le grandi mi hanno insegnato che a volte manca un po' di cattiveria, dovremo crescere perché in partite del genere non ci possiamo permettere di avere tre occasioni clamorose e di non fare gol perché contro squadre forti costruite per arrivare in Champions bisogna cercare quantomeno di non perdere. Anche stasera preso il gol siamo usciti dal campo e questo sarà motivo di analisi con la mia squadra. Perché non ho messo Keita dell’inizio? Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, se avessimo segnato le due occasioni create forse saremmo andati avanti 2-0 e nessuno avrebbe detto che Keita doveva giocare. Quando è entrato ha fatto benissimo, ci ha aiutato nonostante i suoi problemi al ginocchio, si è reso disponibile. Dovevo fare delle scelte ed ho optato per Lulic in quella posizione e nel primo tempo devo dire che ha risposto bene. Il destino ha voluto che i gol li prendessimo proprio mentre Keita si stava mettendo i parastinchi; il calcio è crudele però è una lezione che ci aiuterà tanto".

"Bravo Icardi, ma la palla l’abbiamo persa noi" -
"Siamo una squadra giovane e in determinate partite può capitare di non essere fortunati; probabilmente questa sera non lo siamo stati. Mi porto con me questa esperienza e ne farò tesoro, chi vuole rimanere con le prime non può permettersi di prendere tre gol in 11 minuti. Non so spiegarmi perché ripetiamo gli stessi errori, bisognerà riflettere e guardare ma mi assumo la responsabilità perché una squadra come la nostra non può perdere 3-0 stasera. Il terzo gol di Icardi? Quando si subisce un gol c'è sempre un errore, in questo caso è stato bravissimo lui a fare il movimento che ha bruciato sul tempo de Vrij, credo che questo sia anche prendibile, è il primo che andava assolutamente evitato perché la palla era nostra e sapevamo che con i grandi campioni dell’Inter poteva succedere di prendere gol con un tiro dalla distanza. Milinkovic-Savic non doveva palleggiare e perdere la palla, soprattutto così vicino alla storia. Anche il secondo gol si può prendere, ma il primo no".